Strada dei Vini della Terra di lavoro
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Venerdì, 11 Marzo 2016 00:00

Strada dei Vini della Terra di lavoro

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Fra i rilievi calcarei del Màssico e il cono del vulcano spento di Roccamonfina si stende una zona vinicola di storica rinomanza, a cui si aggiungono le produzioni della piana di Caserta. Vi si produce il vino che ha ereditato la fama del Falernum, il grande vino dell’antica Roma: nasce dalle uva migliori e da un suolo di eccezionale vocazione. Completano l’offerta due vini locali di carattere ma di scarsa diffusione, che l’istituzione della Doc ha consentito di preservare: il Bianco Asprinio di Aversa e il rosso Galluccio. L’itinerario parte dal capoluogo provinciale e attraversa il territorio con varie diramazioni per raggiungere le tappe enologiche più significative, che quasi sempre coincidono con località di rilevante significato storico e culturale. Il borgo medievale di Casertavecchia, fondato nel secolo VIII dai Longobardi, si affaccia sulla pianura da un colle. Conserva intatta la struttura, raccolta intorno alla Cattedrale, compiuta nel 1153, che presenta elementi dell’architettura romanico-pugliese, arabo-sicula e benedettina. Già gli Etruschi coltivavano uve per la produzione di aceto nella zona dove sorge il centro rurale di Teverola, alla periferia di Aversa. La città fu la prima contea dei Normanni, che vi innalzarono la Cattedrale, il cui alto tiburio torreggia sull’intrico di vie strette e scorci degli antichi rioni del centro. La Capua di fondazione etrusca, odierna Santa Maria Capua Vetere, era, secondo Cicerone, la più grande e ricca città dell’Italia. Vasi di bronzo, ceramiche a vernice nera e tappeti partivano alla volta dei centri di tutta la regione e delle coste del Mediterraneo. Testimone della prosperità resta l’Anfiteatro campano, costruito tra la fine del I e l’inizio del II secolo, il più grande edificio pubblico del genere dopo il Colosseo. Resti romani emergono anche a Sessa Aurunca: coprono una colata di trachite del vulcano di Roccamonfina, Ad essi si sono aggiunti monumenti medievali e barocchi sul sito dell’Antica Suessa, centro degli Aurunci.

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