COLLI BOLOGNESI DOC - SOTTOZONA BOLOGNA

COLLI BOLOGNESI DOC - SOTTOZONA BOLOGNA

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 29.07.1975, G.U. 318 del 02.12.1975
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Colli Bolognesi D.O.C. Sottozona Bologna

La denominazione di origine controllata «Colli Bolognesi» e alla relativa Sottozona, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:

  1. Colli Bolognesi Barbera, anche nelle versioni Frizzante e Riserva
  2. Colli Bolognesi Merlot
  3. Colli Bolognesi Cabernet Sauvignon
  4. Colli Bolognesi Pignoletto, esclusivamente nelle versioni Superiore, Frizzante, Spumante e Passito (anche da uve stramature)
  5. Colli Bolognesi Chardonnay
  6. Colli Bolognesi Sauvignon
  7. Colli Bolognesi Riesling Italico
  8. Colli Bolognesi Pinot Bianco
  9. Sottozona Colli Bolognesi DOC »

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Colli Bolognesi - Sottozona Bologna

 

  • Colli Bolognesi - Sottozona Bologna Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 50% Vitigno Sauvignon
  • =< 50% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna. Tra questi, il Vitigno Trebbiano può concorrere nella misura massima pari al 15%
  • => 11,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal Colore giallo paglierino più o meno carico, Odore delicato, gradevole, caratteristico, dal Sapore secco o abboccato, armonico, fresco, tranquillo o leggermente brioso.

  • Colli Bolognesi - Sottozona Bologna Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco 
  • => 50% Cabernet Sauvignon
  • =< 50% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal Colore rosso rubino tendente al granato con l'invecchiamento, Odore intenso, gradevole, caratteristico, a volte erbaceo, dal Sapore vellutato, di corpo, sapido, armonico.

  • Colli Bolognesi - Sottozona Bologna Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Cabernet Sauvignon
  • =< 50% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
  • => 12,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato, dal Colore rosso rubino tendente al granato con l'invecchiamento, Odore intenso, gradevole, caratteristico, a volte erbaceo, dal Sapore vellutato, di corpo, sapido, armonico.

  • Colli Bolognesi - Sottozona Bologna Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra dry
  • => 40% Vitigni Chardonnay, Pinot Bianco, da soli o congiuntamente
  • =< 60% Vitigni Riesling, Pinot Nero, Pignoletto, da soli o congiuntamente
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla Spuma fine, persistente, Colore giallo paglierino più o meno carico, Odore delicato, gradevole, caratteristico, dal Sapore extra-brut, brut, extra-dry, arminico, fresco, moderatamente acido.

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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Colli Bolognesi - Sottozona Bologna

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Colli Bolognesi si estende lungo la zona pedecollinare bolognese compresa tra il fiume Panaro a Ovest e il torrente Idice a Est. La zona è attraversata dall’ampia vallata del fiume Reno e da quelle minori dei torrenti Samoggia, Lavino e Idice.

La Zona di Produzione del Vino DOC Colli Bolognesi - Sottozona Bologna è localizzata in:

  • provincia di Bologna, e comprende il territorio dei comuni di Monteveglio, Castello di Serravalle, Monte San Pietro, Sasso Marconi, Savigno, Marzabotto, Pianoro e, in parte, il territorio dei comuni di Bazzano, Crespellano, Casalecchio di Reno, Bologna, S. Lazzaro di Savena e Zola Predosa.
  • provincia di Modena, e comprende parte del territorio del comune di Savignano sul Panaro.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Colli Bolognesi - Sottozona Bologna

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Colli Bolognesi prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Colli Bolognesi non dovrà essere superiore al 70% e al 50% per le tipologie di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC, ma può essere riclassificata come Vino IGT. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Pignoletto Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un titolo alcolometrico di almeno 13°. La menzione Passito può essere attribuita anche al Vino Pignoletto appartenente alla categoria "Vino da uve stramature" aventi un titolo alcolometrico di almeno 15°.
  • Il Vino Colli Bolognesi Barbera può fregiarsi della menzione Riserva dopo essere stato sottoposto ad invecchiamento per almeno 36 mesi di cui almeno 5 mesi di affinamento in bottiglia.
  • Nella designazione dei Vini DOC Colli Bolognesi può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Colli Bolognesi è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad eccezione delle tipologie Spumante e Frizzante.

4. Produttori di Vino DOC Colli Bolognesi

Con l’utilizzo della DOC Colli Bolognesi i Produttori Vinicoli Emiliano-Romagnoli sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Colli Bolognesi - Sottozona Bologna


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Colli Bolognesi - Sottozona Bologna

Quando i romani, circa due secoli prima della nascita di Cristo, sottomisero ed unificarono sotto il segno della lupa i territori abitati dalle tribù dei galli boi, avevano probabilmente mille motivi per farlo, non esclusi quelli legati alle ricchezze agricole di tali zone. I filari di vite erano maritati ad alberi vivi, secondo l’uso introdotto dagli etruschi e sviluppato successivamente dai galli. Tale metodo infatti, lo si chiama “arbustum gallicum”, particolarmente adatto non solo alle terre basse ed umide della pianura, ma soprattutto si era incrementato notevolmente sulla zona collinare.

È accertato che da tali terreni, soprattutto quelli collinari posti a sud di Bononia, i nostri antenati latini producessero vini che li appassionarono moltissimo. Le terre dell’agro bononiense erano coltivate dai veterani di tante campagne militari in tutto il mondo allora conosciuto, per cui la bevanda bacchica era palesemente bevuta, gustata ed apprezzata.

Plinio il Vecchio - I° sec. d.C. - nel capitolo “Ego sum pinus laeto” tratto dalla monumentale opera di agronomia “Naturalis historia”, enuncia che in “apicis collibus bononiensis” vi si produceva un vino frizzante ed albano, cioè biondo, molto particolare ma non abbastanza dolce per essere piacevole e quindi non apprezzato, poiché è risaputo che durante l’epoca imperiale era gradito il vino dolcissimo, speziato ed aromatizzato con innumerevoli essenze, inoltre, sempre molto “maturo” in quanto i vini giovani non erano in grado di soddisfare i pretenziosi palati della nobiltà.

Erano trascorsi poco meno di tre secoli dalla conquista romana - 179 a.C. - che il vino era radicalmente mutato, ma non le qualità e caratteristiche uniche di tale nettare.

Riprendendo il cammino alla ricerca di tracce che ci possano condurre ai vini che oggi degustiamo, ci imbattiamo nelle biografie dell’operosità di tali monaci-agresti che sono giunte fino ai giorni nostri, in cui si menzionano i notevoli impulsi dati per lo sviluppo della vite.

Si sparsero in tutte le regioni italiane e nel migrare verificarono che sulle colline bolognesi si produceva un buon vinello dorato e mordace, appunto frizzante. Omnia alla mnia alla vina in bonitate exedir - decisamente “…un vino superiore per bontà a tutti gli altri…” e bevuto non solo durante le pratiche liturgiche, ma anche con gioia alla tavola del nobile e del volgo, ottenuto da uve conosciute ed apprezzate come pignole!

I secoli che da allora sono trascorsi per giungere fino ai giorni nostri, sono stati indiscussi testimoni di innumerevoli fatti e citazioni riguardanti i vini delle nostre splendide colline bolognesi.

Nel 1300, Pier de’ Crescenzi, nel più importante trattato di agronomia medievale “Ruralium commordorum - libro XII” descriveva le caratteristiche organolettiche del “pignoletto” che si beveva allora, in quanto il vino, oltre che maggiormente prodotto, era quello più gradito per piacevolezza e per la vivace e dorata spuma.

Agostino Gallo ne “Le venti giornate dell’agricoltura” del 1567, sollecitava di piantare le uve pignole in quanto per la notevole produzione, permetteva un florido commercio perché sempre ricercate.

Medico e botanico di Papa Sisto V°, il Bacci, nel personale trattato del 1596 “De naturalis vinarium istoria de vitis italiane”, asseriva le “…rare et optime…” qualità intrinseche dell’uva pignola. Così pure Soderini, noto agronomo fiorentino, sempre in quegli anni, ne confermava le caratteristiche.

Il Trinci - 1726 - pone in evidenzia le caratteristiche di tale vitigno: l’odierno pignoletto si riscontra nella sua quasi totalità di tali affermazioni, per non dire che sono le medesime. Ulteriori conferme sono riportate nel “Bullettino Ampelograficho” del 1881, in cui è nominata l’uva pignola prodotta nelle colline poste a sud dell’urbe di Bologna, la cui assomiglianza con l’attuale produzione è stupefacente, e non lascia più adito ad altri dubbi di sorti.

Lo statuto di Bologna del 1250 ordina la costruzione della “Strada dei vini” per trasportare con sicurezza verso Bologna i vini ottenuti nelle colline a sud della città.

Il Vino DOC Colli Bolognesi ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 29 luglio 1975.

Additional Info

  • Regione: Emilia-Romagna
  • Tipologie: Vino Bianco, Vino Rosso
  • Versioni: Secco - (Vino privo di residuo zuccherino), Abboccato - (Vino leggermente dolce), Riserva - (Vino sottoposto ad invecchiamento), Spumante Extra-brut - (Residuo zuccherino inf. a 6 grammi/litro), Spumante Brut - (Residuo zuccherino inf. a 15 grammi/litro), Spumante Extra-dry - (Residuo zuccherino da 12 a 20 grammi/litro)
  • Denominazione: D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata)
Oltre 300 buyers, tra Importatori, Grossisti e Distributori in 70 paesi del mondo, sono le collaborazioni attive di Assovini.it

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