LACRIMA DI MORRO (O LACRIMA DI MORRO D'ALBA) DOC

LACRIMA DI MORRO (O LACRIMA DI MORRO D'ALBA) DOC

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 09.01.1985, G.U. 171 del 22.07.1985

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche riportate in G.U. 202 del 24.08.2021


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Lacrima di Morro (o Lacrima di Morro d'Alba) D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Lacrima di Morro (Lacrima di Morro d'Alba)” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Lacrima di Morro d'Alba
  2. Lacrima di Morro d'Alba Superiore
  3. Lacrima di Morro d'Alba Passito

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Lacrima di Morro d'Alba

 

  • Lacrima di Morro d'Alba (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Lacrima
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Marche.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal Colore rosso rubino carico; Odore gradevole, intenso; Sapore gradevole, morbido, caratteristico.

  • Lacrima di Morro d'Alba Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Lacrima
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Marche.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal Colore rosso rubino carico; Odore gradevole, intenso; Sapore gradevole, morbido, caratteristico.

  • Lacrima di Morro d'Alba Passito (Vino Rosso Passito)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 85% Vitigno Lacrima
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Marche.
  • => 15% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Passito dal Colore rosso più o meno intenso, talvolta tendente al granato; Odore caratteristico più o meno intenso; Sapore armonico e vellutato

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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Lacrima di Morro d'Alba

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Lacrima di Morro d'Alba si estende su un’area collinare anconetana, attraversata dai fiumi Cesano, Nevola e Misa, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Lacrima di Morro d'Alba è localizzata in:

  • provincia di Ancona e comprende il territorio dei comuni di Morro d'Alba, Monte S. Vito, S. Marcello, Belvedere Ostrense, Ostra e Senigallia.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Lacrima di Morro d'Alba

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Lacrima di Morro d'Alba prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Lacrima di Morro d'Alba non dovrà essere superiore al 70% e al 45% per la tipologia di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Lacrima di Morro d'Alba Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale sulla pianta fino a raggiungere un grado zuccherino di almeno 21°.
  • Il vino DOC Lacrima di Morro d'Alba Superiore deve essere sottoposto ad invecchiamento per circa 12 mesi e, comunque, immesso sul mercato non prima del 1° settembre dell'anno successivo alla vendemmia.
  • Il vino DOC Lacrima di Morro d'Alba Passito deve essere sottoposto ad invecchiamento per circa 15 mesi e, comunque, immesso sul mercato non prima del 1° dicembre dell'anno successivo alla vendemmia.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Lacrima di Morro d'Alba è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, se trattasi di bottiglie e contenitori non superiori a 3 litri.

4. Produttori di Vino DOC Lacrima di Morro d'Alba

Con l’utilizzo della DOC Lacrima di Morro d'Alba i Produttori Vinicoli Marchigiani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Lacrima di Morro d'Alba

Primi piatti al ragù, carni bianche, pasticceria secca.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Lacrima di Morro d'Alba

Dopo la caduta dell’Impero Romano, che aveva visto il diffondersi della coltivazione della vite e il commercio dei vini, come testimonia il ritrovamento in mare a Senigallia di anfore vinarie, le invasioni barbariche, la presenza dei Longobardi e le invasioni saracene dal mare, spinsero la popolazione del territorio interessato alla produzione degli attuali vini a denominazione d’origine “Lacrima di Morro d’Alba” o “Lacrima di Morro” ad erigere fortificazioni, destinate a divenire il fulcro di successivi insediamenti.

In questo territorio iniziò, a partire dal 900, “l’incastellamento” dei luoghi collinari, più facilmente difendibili dagli attacchi esterni; anche le vigne subirono una trasformazione e le alberate, diffuse in epoca romana, vennero sostituite da piccoli appezzamenti protetti da recinti dove la vite veniva spesso consociata con gli alberi da frutto. In tale epoca l’importanza economica della viticoltura si ridusse, ma le vigne continuarono ad essere presenti negli “horti conclusi”, spesso coltivate dai monaci per produrre il vino per le esigenze liturgiche.

Le tecniche di coltivazione della vite messe a punto in epoca romana furono così affinate e tramandate negli ambienti monastici, che svolsero un ruolo importante di salvaguardia della cultura agricola del territorio.

Nell’età dei Comuni, le migliorate condizioni economiche portarono ad aumenti della popolazione e dei fabbisogni alimentari, contribuendo al recupero e al consolidamento del ruolo della viticoltura, che divenne un tratto distintivo del territorio. Non si ha conoscenza da quando il vitigno Lacrima iniziò ad essere coltivato in quella che è la sua attuale area di elezione, ma sappiamo con precisione che la sua importanza e i suoi pregi erano già ben noti nel territorio regionale nella seconda metà del diciannovesimo secolo. Infatti, nel volume “La esposizione ampelografica marchigiana-abruzzese tenuta in Ancona il settembre 1872 e studi sulla vite e sul vino della provincia anconitana” pubblicato nel 1873 è inserita la descrizione del vitigno Lacrima, condotta su diversi campioni di foglie e di grappoli raccolti in differenti aree delle Marche, unitamente ai risultati dell’analisi chimico fisica dei vini monovarietali effettuata dal laboratorio del Regio Istituto Tecnico di Ancona. La descrizione è ben dettagliata, riguarda i diversi organi della vite, le fasi fenologiche e il comportamento nei confronti delle malattie. Viene evidenziata la precocità di germogliamento, la presenza di una sensibile componente aromatica e si riporta un lusinghiero giudizio sul vino “Ottimo vino aromatico, atteso il grato profumo..”.

Troviamo la descrizione di Lacrima anche nei Bollettini Ampelografici e, date le caratteristiche di pregio e l’importanza di questo vitigno nella viticoltura della provincia di Ancona della seconda metà dell’800, non stupisce che Lacrima sia stata una delle tre varietà di viti coltivate nelle Marche ad essere inserita nel primo volume dell’Ampelografia italiana, pubblicato a Torino nel 1879, a cura del Comitato Ampelografico Centrale. La descrizione di Lacrima riportata nell’Ampelografia italiana corrisponde perfettamente a quella della varietà che viene attualmente coltivata con questo nome nelle Marche, ma non concorda con quella che era stata precedentemente inserita dal Gallesio nella Pomona italiana, né corrisponde ad altri vitigni che portano lo stesso nome e che sono diffusi nelle aree meridionali del nostro paese.

Il Lacrima, quale vitigno antico e di grande pregio, ma di non facile coltivazione a causa della notevole precocità di germogliamento, ha visto un periodo di contrazione delle sue superfici coltivate durante la ricostituzione viticola del secondo dopoguerra, ma ha poi rafforzato la sua presenza nel territorio del Comune di Morro d’Alba (così denominato dal 1862 a partire dal suo antico nome romano) e in quello dei comuni limitrofi.

Il rinnovato interesse verso la coltivazione di Lacrima ed alle peculiari caratteristiche dei vini ottenuti ha quindi portato ad ottenere il riconoscimento della denominazione d’origine controllata “Lacrima di Morro” o “Lacrima di Morro d’Alba” nel 1985, che a sua volta ha dato ulteriore impulso allo sviluppo del territorio e al perfezionamento delle tecniche di gestione dei vigneti e di vinificazione delle uve.

Il Vino DOC Lacrima di Morro d'Alba ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 9 gennaio 1985.

Additional Info

  • Regione: Marche
  • Tipologie: Vino Rosso
  • Versioni: Secco - (Vino privo di residuo zuccherino), Passito - (Vino ottenuto dall'appassimento delle uve), Superiore - (Vino avente maggiore titolo alcolometrico)
  • Denominazione: D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata)
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