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NERETTO DI BAIRO

Varietà: 167 NERETTO DI BAIRO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970


Vitigno Neretto di Bairo | Assovini.it


Il vitigno Neretto di Bairo, a bacca nera, viene coltivato nella regione Piemonte.

Il Neretto di Bairo (detto anche più comunemente "Neretto") è un vitigno coltivato da tempo immemore nel Canavese, nonostante le sue origini ignote. E' un vitigno che presenta difficoltà oggettive in termini di coltivazione, soprattutto a causa dell'incostanza nella produzione e delle basse rese. Tuttavia il Neretto di Bairo è una varietà in grado di fornire uva di qualità che all'atto della vinificazione risulta poco acida e qunidi più equilibrata della Barbera coltivata nelle stesse zone. Il vitigno, oltre che nel Canavese (comuni di Bairo, Valperga, San Giorgio) è presente anche nel Pinerolese, sia pure con estensioni più modeste.


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: media, pentagonale, trilobata
    • Grappolo: medio, cilindrico, alato, compatto
    • Acino: medio-grande, elissoidale 
    • Buccia: pruinosa, abbastanza spessa, di colore blu-nero.


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Dal vitigno Neretto di Bairo si ottiene un vino di colore rosso rubino intenso, delicato al naso, di corpo anche se non molto alcolico. Equilibrato, da bere giovane.

PELAVERGA

Varietà: 309 PELAVERGA - Data di ammissione al Registro: 6/05/1981 - Gazzetta ufficiale: G.U. 135 - 19/05/1981


Vitigno Pelaverga | Assovini.it


Il vitigno Pelaverga, a bacca nera, viene coltivato nella regione Piemonte.

Il Pelaverga è un vitigno autoctono del Saluzzese diffuso soprattutto nell'area del Torinese conosciuta col sinonimo di Cari. Il vitigno Pelaverga venne poi introdotto nel comune di Verduno nel XVII secolo dal Beato Sebastiano Valfrè, il quale porto alcune piante di vite coltivate nella zona di Saluzzo. Il vitigno, anche a causa della produzione poco costante, sembrava condannato a scomparire. Negli anni 70, grazie all’intuizione di alcuni vignaioli di Verduno, il Pelaverga venne recuperato e salvato dall’estinzione.


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: medio-piccola, pentagonale, quinquelobata
    • Grappolo: medio-grande, conico o piramidale allungato, generalmente compatto
    • Acino: grande, ellissoidale, corto
    • Buccia: molto pruinosa, di colore blu-viola


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Dal vitigno Pelaverga si ottiene un vino di colore rosso rubino con riflessi violacei. Al naso è fruttato con note anche speziate e sentori di ribes, al palato risulta secco e di medio corpo, non molto alcolico.

PELAVERGA PICCOLO

Varietà: 330 PELAVERGA PICCOLO - Data di ammissione al Registro: 24/11/1994 - Gazzetta ufficiale: G.U. 295 - 19/12/1994


Vitigno Pelaverga Piccolo | Assovini.it


Il vitigno Pelaverga Piccolo, a bacca nera, viene coltivato nella regione Piemonte.

Il Pelaverga Piccolo è un vitigno che non ha origini molto chiare, anche se sembra appurato che sia originario della zona di Verduno, nelle Langhe, dove è tuttora coltivato. Potrebbe essere qui arrivato secoli or sono in provenienza dal Saluzzese, ma le differenze dal Pelaverga di quella zona sono notevoli, soprattutto per la dimensione dell'acino, che è all'origine dell'aggetivo "piccolo".


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: medio-grande, pentagonale, trilobata o più raramente pentalobata
    • Grappolo: medio-grande, conico o piramidale allungato, con una o più ali, di cui una con lungo peduncolo, mediamente spargolo
    • Acino: medio-piccolo, da sferoidale a ellissoidale corto
    • Buccia: molto pruinosa, di colore blu-viola con sfumature grigie dovute alla pruina


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Dal vitigno Pelaverga Piccolo si ottiene un vino di colore rosso rubino con riflessi violacei, fruttato al naso con ricordi di spezie, secco e abbastanza di corpo.

PINOT BIANCO

Varietà: 193 PINOT BIANCO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970


Vitigno Pinot Bianco | Assovini.it


Il vitigno Pinot bianco, a bacca bianca, viene coltivato nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto.

Questo nobile vitigno, derivante da una mutazione genetica del Pinot Nero, ha origini antiche risalenti all'epoca romana, probabilmente alsaziane. E' molto diffuso e apprezzato in molte regioni italiane, soprattutto in quelle settentrionali, ed è oggetto di particolari attenzioni e controlli presso diversi centri specializzati.


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: media, tondeggiante, trilobata
    • Grappolo: medio-piccolo, cilindrico, spesso alato, compatto
    • Acino: sferoide, medio-piccolo  
    • Buccia: piuttosto leggera. La polpa è succosa, dolce e di sapore semplice


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Dal vitigno Pinot Bianco si ottiene un vino di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, di profumo intenso e sapore delicato, asciutto, vellutato. Di corpo, con gradazione generalmente piuttosto elevata, acidità fissa medio-alta, elegante. L'affinamento gli dona sfumature dorate e profumi delicati. La sua acidità lo rende adatto alla spumantizzazione in purezza o in cuvée con Chardonnay ed altri Pinot per dare prodotti di altissima qualità.
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