Strada del Vino di Ogliastra e Barbagie

Strada del Vino di Ogliastra e Barbagie

Il versante a mare del territorio si segnala soprattutto per la potente produzione di Cannonau di Sardegna, d’impronta tradizionale o più innovativo. Notevoli sono anche il Monica, il Moscato, il Vermentino di Sardegna, il Sardegna Semidano, il Nepente di Oliena.

La Strada compie un circuito che, partendo dall’Ogliastra, si snoda nel territorio alle spalle del Golfo di Orosei, nel Supramonte e alle pendici del Gennargentu. Qui l’incredibile voragine del monte Tìscali nasconde, a 518 metri di quota, un insediamento nuragico del VI secolo a.C. che avrebbe saputo resistere forse per secoli all’incalzare delle truppe romane.

Dal mare di Arbatax fino alle Barbagie si stende il territorio dell’Ogliastra, di aspre rocce variate, ma anche di pascoli, di uliveti annosi, di vigneti. I paesi si arrampicano a mezza costa, sul versante meridionale dei rilievi, con case dai ballatoi di legno e dai tetti di pietre sporgenti.

Arbatax offre lo scenario splendido delle sue Rocce Rosse, il porfido, che colora anche l’Isola dell’Ogliastra, al largo di S. Maria Navarrese. Percorso un tratto parallelo alla costa, la Strada si inerpica lungo le pendici del Gennargentu e, dopo Baunei, raggiunge Urzulei.

Quindi ritorna sul mare e scende a Cala Gonone, dove la Grotta del Bue Marino aspetta ancora che la foca monaca torni a far riecheggiare le volte dei suoi “muggiti”. Poco distante, Dorgali è famosa per i vini, tra i quali il più noto è il rosso, forte Cannonau, ma anche per la lunga tradizione artigiana che produce raffinate filigrane d’oro e d’argento, ceramiche, manufatti in cuoio e in pelle, opere di tessitura.

Presso Oliena, nota per gli scialli delle donne e per le belle case, i vigneti si stagliano sulle rocce dirupate e brulle del Supramonte. Il centro deve il nome alla coltivazione dell’ulivo, introdotta dai Gesuiti nel ‘600, ma Oliena è nota per il Nepente, un rosso forte decantato da Gabriele D’Annunzio che chiamò così il Cannonau locale, assimilandolo alla bevanda cui i Greci antichi attribuivano la proprietà di suscitare sogni e visioni.

La tradizione e l’originalità culturale della Sardegna interna sono adagiati sopra un’accidentata dorsale granitica che si allunga dal monte Ortobene: qui si stende Nuoro, che ha il mare non lontano, ma che è legata profondamente alla montagna. Qui nacque nel 1871 Grazia Deledda, che ha narrato e fatto conoscere la sua terra. Un Museo ospitato nella sua casa ne conserva ricordi e cimeli.

Attraversando le Barbagie, la Strada raggiunge Fonni, tra i boschi delle pendici settentrionali del monte Spada. A 1000 metri di altitudine, è il centro più elevato della Sardegna, e l’unico in cui si possa sciare. Costeggiando il Lago alto del Flumendosa, arriva a Lanusei, capoluogo storico dell’Ogliastra, immersa nei boschi e rivolta a guardare il mare dal pendio montano. Scendendo a Tortolì, vede stagliarsi all’orizzonte gli agrumeti che fanno corona ad Arbatax.

La Strada si allunga in un altro circuito minore che raggiunge Jerzu, paese antico sullo sfondo dei “tacchi”, le guglie calcaree dell’Ogliastra.

I vigneti che scendono verso Barisardo da Villagrande, da Cardedu, dalla valle del Pardu si allargano a riempire ogni lembo di terra soleggiata e conservano i segreti del Cannonau, il rosso per eccellenza, che nei secoli passati riempiva le stive delle navi genovesi e pisane.

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