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I Vini della Regione Molise


 


I Vini della Regione Molise

La coltivazione della vite in Molise si attesta fin dall'antichità sia pure per una produzione vinicola con carattere di promiscuità. Solo in tempi recenti la viticoltura molisana si è allineata alle moderne tecnologie e i risultati, di gran lunga incoraggianti, si sono già attestati a circa un terzo della produzione dei vini a denominazione di origine: i Vini DOC Biferno o Tintilia, ottenuti nelle zone di produzione dell'Alto e del Basso Molise rappresentano concretamente espressione di alta qualità, raggiunta con merito dai produttori molisani.

Il patrimonio ampelografico, costituito da vitigni autoctoni come il Trebbiano, il Greco, il Cacaccione, il Cacciadebiti, il Bombino Bianco, il Sangiovese e il Montepulciano, si è trasmesso pressoché immutato nonostante gli attacchi della fillossera, fino agli anni 70-80 del secolo scorso. Il sistema di allevamento tradizionale di allora, ovvero il tendone, è ancora diffuso ma viene gradualmente sostituito con sistemi più adatti alla viticoltura meccanizzata.


Dati statistici della Produzione Vinicola regionale

  • Superficie vitata: 5.540 ettari di cui: Montagna: 55% | Collina: 45% | Pianura: 0% |
  • Produzione totale Vino: 319.000 ettolitri di cui: Vini DOP 13% | Vini IGP 17,6%.
  • Produzione dei Vini Rossi e Rosati: 74% | Vini Bianchi 26%.
  • Denominazioni vinicole presenti nel Molise: Vini DOCG: 0 | Vini DOC: 4 | Vini IGT: 2 |

(Dati 2013. Fonte: UIV - ISTAT ed elaborazioni)


Mappa Zone di Produzione Vini del Molise

░░░  Molise. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Campobasso, il territorio dei comuni di Acquaviva Collecroce, Baranello, Boiano, Bonefro, Busso, Campobasso, Campochiaro, Campodipietra, Campolieto, Campomarino, Casacalenda, Casalciprano, Castelbottaccio, Castellino del Biferno, Castelmauro, Castropignano, Cercemaggiore, Cercepiccola, Civitacampomarano, Colle d’Anchise, Colletorto, Duronia, Ferrazzano, Fossalto, Gambatesa, Gildone, Guardialfiera, Guardiaregia, Guglionesi, Ielsi, Larino, Limosano, Lucito, Lupara, Macchia Valfortore, Mafalda, Matrice, Mirabello Sannitico, Montagano, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Molise, Monacilioni, Montagano, Montelongo, Montemitro, Montenero di Bisaccia, Montorio nei Frentani, Morrone del Sannio, Oratino, Palata, Petacciato, Petrella Tifernina, Pietracatella, Pietracupa, Portocannone, Riccia, Ripabottoni, Ripalimosani, Roccavivara, Rotello, Salcito, Sant’Angelo Limosano, San Biase, Santa Croce di Magliano, Sant’Elia a P., San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, San Giovanni in Galdo, San Giuliano del Sannio, San Giuliano di Puglia, Santa Maria del Molise, San Massimo, San Polo Matese, San Martino in Pensilis, Sepino, Tavenna, Termoli, Toro, Torella del Sannio, Trivento, Tufara, Ururi e Vinchiaturo;
  2. per la provincia di Iserrnia, il territorio dei comuni di Acquaviva d’Isernia, Agnone, Bagnoli del Trigno, Belmonte del Sannio, Cantalupo, Capracotta, Carovilli, Carpinone, Castel del Giudice, Castelpetroso, Castelpizzuto, Castel San Vincenzo, Castelverrino, Cerro al Volturno, Chiauci, Civitanova del Sannio, Colli a Volturno, Conca Casale, Filignano, Forli del Sannio, Fornelli, Frosolone, Isernia, Longano, Macchia d’Isernia, Macchiagodena, Miranda, Montaquila, Monteroduni, Pesche, Pescolanciano, Pescopennataro, Pettoranello del Molise, Pietrabbondante, Poggio Sannita, Pozzilli, Rionero Sannitico, Roccamandolfi, Roccasicura, Rocchetta a Volturno, Sant’Agapito, Sant’Angelo del Pesco, Sant’Elena Sannita, San Pietro Avellana, Scapoli, Sessano del Molise, Sesto Campano, Vastogirardi e Venafro.

▬▬  Tintilia del Molise. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Campobasso, il territorio dei comuni di Acquaviva Collecroce, Baranello, Boiano, Bonefro, Busso, Campobasso, Campodipietra, Campolieto, Casacalenda, Casalciprano, Castelmauro, Castelbottaccio, Castellino del Biferno, Castropignano, Colletorto, Colle d’Anchise, Ferrazzano, Fossalto, Gambatesa, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Limosano, Lucito, Lupara, Macchia Valfortore, Mafalda, Mirabello Sannitico, Monacilioni, Montagano, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Montelongo, Montemitro, Montenero di Bisaccia, Montorio nei Frentani, Oratino, Palata, Petacciato, Petrella Tifernina, Pietracatella, Portocannone, , Ripalimosani, Rotello, Salcito, Sant’Angelo Limosano, San Biase, Santa Croce di Magliano, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, San Giovanni in Galdo, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, Tavenna, Toro, Tufara, Trivento, Ururi e Vinchiaturo;
  2. per la provincia di Isernia, il territorio dei comuni di Agnone, Belmonte del Sannio, Castelverrino, Colli al Volturno, Forlì del Sannio, Fornelli, Isernia, Longano, Macchia d’Isernia, Miranda, Montaquila, Monteroduni, Pesche, Pietrabbondante, Poggio Sannita, Pozzilli e Venafro.

██  Pentro d'Isernia. La zona di produzione riguarda la provincia di Isernia e comprende il territorio dei comuni di Agnone, Belmonte del Sannio, Castelverrino, Colli a Volturno, Fornelli, Isernia, Longano, Macchia d’Isernia, Miranda, Montaquila, Monteroduni, Pesche, Pietrabbondante, Poggio Sannita, Pozzilli, Sant’Agapito e Venafro.

██  Biferno. La zona di produzione riguarda la provincia di Campobasso e comprende il territorio dei comuni di Acquaviva Collecroce, Campobasso, Campodipietra, Campomarino, Castelbottaccio, Castellino del Biferno, Colletorto, Ferrazzano, Gambatesa, Guardialfiera, Guglionesi, Larino, Limosano, Lucito, Lupara, Macchia Valfortore, Mirabello Sannitico, Mafalda, Montagano, Montecilfone, Montefalcone del Sannio, Montelongo, Montemitro, Montenero di Bisaccia, Montorio nei Frentani, Palata, Petacciato, Petrella Tifernina, Pietracatella, Portocannone, Rotello, Santa Croce di Magliano, San Felice del Molise, San Giacomo degli Schiavoni, San Giovanni in Galdo, San Giuliano di Puglia, San Martino in Pensilis, Tavenna, Termoli, Toro, Tufara e Ururi.


Clima, Territorio e Sistemi di coltivazione della vite

Il territorio molisano si compone prevalentemente di montagne e di colline, oltre ad una fascia costiera lunga 40 km. circa. Nelle zone interne si ha un Clima Sub-continentale caratterizzato da estati calde e afose e inverni rigidi che rendono difficoltosa la coltivazione della vite. L'area collinare, invece, dove il Clima Temperato alterna forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, consente una migliore attività produttiva fatta da vini di buona finezza e complessità olfattiva.

Il suolo del Molise è caratterizzato da Terreni Calcareo-Marnosi-Selciosi e Argilloso-Marnosi che permettono la produzione di vini di qualità, mentre nella parte litoranea, Terreni Argillosi e Sabbiosi risultano più ideali per una produzione vinicola che punta alla quantità.

Sistemi di allevamento della vite più diffusi nel Molise sono il Tendone, l'Alberello, il Guyot e il Cordone speronato.


Degustando... nel Molise

La cucina molisana è incline alle specialità di terra che ben si accostano ai vini prodotti nel territorio. Pietanze a base di Carne di agnello o di pecora vanno bene in abbinamento con un Biferno Rosso di buona struttura o con un Tintilia del Molise. Il Cosciotto di agnello, invece, preparato con pregiato Tartufo bianco di San Pietro Avellana, diventa ancor più delizioso degustandolo con un rarissimo Pentro di Isernia Rosso.

La piacevolezza del Brodetto di Termoli - piatto composto da una zuppa di pesce misto con vongole e cozze -, diventa ancora più esaltante con l'abbinamento a un giovane Biferno Rosato a base di Montepulciano. E poi, le deliziose Burrate, le Stracciate e le Ricotte al tartufo sono ideali con una Falanghina, mentre un Caciocavallo di lunga stagionatura richiede un Molise Montepulciano o Aglianico.

Al momento del dessert, le Cicerchiate, le Zeppole o le Ferratelle, degustate con un Moscato Passito a base di Moscato reale, saranno una piacevole dolcezza di fine pasto.


 

I Vini della Regione Piemonte


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


I Vini della Regione Piemonte

Il Piemonte è la storia e la cultura del vino italiano. La vite è presente nel territorio piemontese almeno dall'età romana e numerose testimonianze ne ripercorrono gli eventi: Tito Livio menziona il Barbaresco nella storia di Roma; Plinio il Vecchio descrive le caratteristiche dei vigneti piemontesi; nella prima metà del 1200 Pier de' Crescenzi, autore del primo trattato di agricoltura, elogia i sistemi di coltivazione adottati dai contadini del Monferrato. Ed è proprio in quel periodo che si hanno le prime evoluzioni con l'introduzione dell'allevamento a spanna e con la produzione del Vino Barbaresco, diverso da quello coltivato oggi, vinificato con l'aggiunta di uve Moscatello e Passeretta per renderlo dolce e frizzante.

Nel XVI secolo venivano individuate buone zone di produzione dislocate nel Monferrato per poi perfezionare, nel XVIII secolo, altre conoscenze circa la coltivazione della vite in collina. Nell'Ottocento Camillo Benso Conte di Cavour si professa grande estimatore del Vino Barolo e offre il proprio contributo per estendere la viticoltura piemontese con l'introduzione del Vitigno Pinot, che verrà in seguito distrutto dalla fillossera. Nel frattempo il Barbaresco viene vinificato secco ricevendo buoni consensi, alla stregua dei vini della Borgogna. Bisogna attendere l'anno 1867 per vedere la prima fiera enologica organizzata a Torino, e nel 1894 la fondazione di una cantina sociale per l'esclusiva produzione del Barbaresco. Per un altro mezzo secolo i vignaioli piemontesi hanno prodotto vini sfusi destinati al consumo di massa per poi, dal 1960, puntare sulla qualità con un grande lavoro di abbattimento delle rese e con la selezione dei Cru di Barolo e di Barbaresco.  

Oggi, molti vini piemontesi di maggior pregio, adatti all'invecchiamento: Barolo, Barbaresco, Gattinara, Ghemme, Nebbiolo d'Alba, Bramaterra, Lessona, Boca, Carema, Fara, Roero, e Sizzano, sono ottenute da uve Nebbiolo, mentre dal blasonato Vitigno Barbera, presente nelle denominazioni: Piemonte, Canavese, Pinerolese, Colline Novaresi e Collina Torinese, si ottengono vini più di pronta beva. Un altro pilastro dell'enologia piemontese è rappresentato dal Dolcetto, un vitigno autoctono che deve il suo nome alla precoce maturazione dei grappoli, ricchi di zucchero già dalla seconda metà di settembre. 


Dati statistici della Produzione Vinicola regionale

  • Superficie vitata: 48.100 ettari di cui: Montagna: 43% | Collina: 30% | Pianura: 27% |
  • Produzione totale Vino: 2.580.000 ettolitri di cui: Vini DOP 81% | Vini IGP 0%.
  • Produzione dei Vini Rossi e Rosati: 60% | Vini Bianchi 40%.
  • Denominazioni vinicole presenti in Piemonte: Vini DOCG: 16 | Vini DOC: 42 | Vini IGT: 0 |

(Dati 2013. Fonte: UIV - ISTAT ed elaborazioni)


Mappa Zone di Produzione Vini del Piemonte

Il territorio piemontese è particolarmente vocato alla produzione di Vini di alta qualità, nel cui ambito si identificano sei macro-aree principali: 1) l'area pedemontana tra Saluzzo e Torino; 2) il Monferrato Astigiano; 3) l'alto Monferrato; 4) il Roero; 5) le Langhe; 6) l'Alto Piemonte. I territori dove vengono prodotti i Vini Alta Langa DOCG, Asti DOCG e Brachetto d'Acqui DOCG rappresentano alcune tra le massime espressioni vinicole delle rispettive zone di produzione.

██  Saluzzese e Torinese. La zona di produzione riguarda l'area pedemontana e, in parte, montana, copresa tra l'antico marchesato di Saluzzo e le Valli alpine torinesi.

██  Monferrato Astigiano. La zona di produzione si estende dalla provincia di Asti ai Colli casalesi, fino al confine della provincia di Alessandria.

██  Alto Monferrato. La zona di produzione si estende lungo il territorio che parte dalla Bormida di Spigno fino all'Oltrepò Pavese, e dalla piana di Alessandria fino all'Appennino ligure. 

██  Roero. La zona di produzione è distesa lungo l'asse regionale tra sud, che comprende Roero e Langhe, e nord, che comprende l'area Biellese, Vercellese e Novarese.

██  Langhe. La zona di produzione è delimitata dal Fiume Tanaro a ovest, dalle Alpi liguri a Sud e dal Monferrato nell'area nord-est.

██  Alto Piemonte. La zona di produzione interessa il territorio dei Colli Vercellesi, Novaresi e Biellesi, nella parte che va dalle Colline di Lessona fino ai rilievi della bassa Val d'Ossola.

▬▬  Alta Langa. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Alessandria, il territorio dei comuni di Acqui Terme, Alice Bel Colle, Belforte Monferrato, Bistagno, Bosio, Capriata d'Orba, Carpeneto, Cartosio, Casaleggio Boiro, Castelnuovo Bormida, Castelletto d'Erro, Castelletto d'Orba, Cassine, Cassinelle, Cavatore, Cremolino, Denice, Grognardo, Lerma, Malvicino, Melazzo, Merana, Molare, Montaldeo, Montaldo Bormida, Montechiaro d'Acqui, Morbello, Mornese, Morsasco, Orsara Bormida, Ovada, Pareto, Parodi Ligure, Ponti, Ponzone, Prasco, Predosa, Ricaldone, Rivalta Bormida, Rocca Grimalda, San Cris toforo, Sezzadio, Silvano d'Orba, Spigno Monferrato, Strevi, Tagliolo Monferrato, Terzo, Trisobbio e Visone;
  2. per la provincia di Asti, il territorio dei comuni di Bubbio, Calamandrana, Calosso, Canelli, Cassinasco, Castel Boglione, Castelletto Molina, Castelrocchero, Cessole, Coazzolo, Fontanile, Loazzolo, Maranzana, Monastero Bormida, Mombaldone, Mombaruzzo, Montabone, Olmo Gentile, Quaranti, Roccaverano, Rocchetta Palafea, San Giorgio Scarampi, San Marzano Oliveto, Serole, Sessame e Vesime;
  3. per la provincia di Cuneo, il territorio dei comuni di Alba, Albaretto Torre, Arguello, Bastia, Belvedere Langhe, Benevello, Bergolo, Bonvicino, Borgomale, Bosia, Bossolasco, Briaglia, Camerana, Camo, Carrù, Castellino Tanaro, Castelletto Uzzone, Castiglione Tinella, Castino, Cerretto Langhe, Ceva, Cigliè, Clavesana, Cortemilia, Cossano Belbo, Cravanzana, Diano d'Alba, Dogliani, Farigliano, Feisoglio, Cissone, Gorzegno, Gottasecca, Grinzane Cavour, Igliano, Lequio Berria, Levice, Mango, Marsaglia, Mombarcaro, Monchiero, Mondovi', Monesiglio, Monforte d'Alba, Montelupo Albese, Murazzano, Neviglie, Niella Belbo, Niella Tanaro, Novello, Paroldo, Perletto, Pezzolo Valle Uzzone, Piozzo, Prunetto, Roascio, Rocca di Cigliè, Rocchetta Belbo, Roddino, Rodello, Sale Langhe, Sale San Giovanni, Saliceto, San Benedetto Belbo, Santo Stefano Belbo, Serralunga d'Alba, Serravalle Langhe, Sinio, Somano, Torre Bormida, Torresina, Treiso, Trezzo Tinella, Vicoforte.

▬▬  Asti. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Alessandria, il territorio dei comuni di Acqui Terme, Alice Bel Colle, Bistagno, Cassine, Grognardo, Ricaldone, Strevi, Terzo e Visone;
  2. per la provincia di Asti, il territorio dei comuni di Bubbio, Calamandrana, Calosso, Canelli, Cassinasco, Castagnole Lanze, Castel Boglione, Castelletto Molina, Castelnuovo Belbo, Castel Rocchero, Cessole, Coazzolo, Costigliole d'Asti, Fontanile, Incisa Scapaccino, Loazzolo, Maranzana, Mombaruzzo, Monastero Bormida, Montabone, Nizza Monferrato, Quaranti, San Marzano Oliveto, Moasca, Sessame, Vesime, Rocchetta Palafea e San Giorgio Scarampi;
  3. per la provincia di Cuneo, il territorio dei comuni di Camo, Castiglione Tinella, Cossano Belbo, Mango, Neive, Neviglie, Rocchetta Belbo, Serralunga d'Alba, S. Stefano Belbo, S. Vittoria d'Alba, Treiso, Trezzo Tinella, Castino, Perletto e le frazioni di Como e San Rocco Senodelvio del comune di Alba.

▬▬  Brachetto d'Acqui (o Acqui). La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Asti, il territorio dei comuni di Vesime, Cessole, Loazzolo, Bubbio, Monastero Bormida, Rocchetta Palafea, Montabone, Fontanile, Mombaruzzo, Maranzana, Quaranti, Castel Boglione, Castel Rocchero, Sessame, Castelletto Molina, Calamandrana, Cassinasco e, in parte, il territorio del comune di Nizza Monferrato;
  2. per la provincia di Alessandria, il territorio dei comuni di Acqui Terme, Terzo, Bistagno, Alice Bel Colle, Strevi, Ricaldone, Cassine e Visone.

Clima, Territorio e Sistemi di coltivazione della vite

Il territorio piemontese si compone da aree montuose, comprese nel settore occidentale dell'arco alpino; aree collinari, soprattutto nella zona del Monferrato; aree pianeggianti, scarsamente o quasi per nulla destinate a vigneto. L'area collinare è suddivisa in tre gruppi: la prima è costituita dalle masse rocciose cristalline del canavese; la seconda va dalla collina di Torino alle colline del Monferrato; la terza, le Langhe. Il suolo piemontese è costituito da Terreni Marnosi-Argillosi, Terreni Calcareo-Marnosi, Arenarie, Gessi e Conglomerati, che conferiscono eleganza e una corposità ben strutturata soprattutto ai Vini destinati all'invecchiamento.

Il Clima Continentale, tipico del territorio, si caratterizza per le forti escursioni termiche stagionali e giornaliere, inverni lunghi e freddi ed estati calde, che risultano ideali per la produzione di Vini di particolare finezza olfattiva.

Sistemi di allevamento della vite più diffusi in Piemonte sono il Guyot e, nel Canavese per la produzione dei Vini Erbaluce e Carema, la Pergola.


Degustando... in Piemonte

La cucina piemontese si caratterizza per gli innumerevoli piatti di terra e di prodotti di grande pregio come la Pasta fresca, Carni, Formaggi, Funghi Porcini e Ovoli, e il preziosissimo Tartufo bianco d'Alba.

Tra i primi piatti, il gusto degli Agnolotti alla monferrina si esalta con un Vino Grignolino d'Asti, che è ottimo anche con il Coniglio con i peperoni; il Risotto al Montèbole - antico formaggio della Val Borbèra - è ideale con un Vino Timorasso, mentre la Paniscia Novarese si gusta piacevolmente con un Vino Ghemme non molto evoluto.

Nella zona del Basso Monferrato primeggia il Vino Gavi, la cui piacevolezza esalta il gusto delle Cipolle ripiene di amaretti, zucca e mostarda, oppure dei Ravioli di Gavi serviti al tocco, cioè con borraggine e carne, oppure a "culo nudo", ovvero sconditi.

Altri baluardi della cucina tipica piemontese come il Fritto misto e la Bagna cauda si abbinano bene con un Vino Freisa d'Asti, mentre il Vitello tonnato è ottimo con un Vino Roero Arneis; il Pollo alla Marengo con un Vino Dolcetto di Ovada che va benissimo anche con i Batsoà, i tradizionali Zampini di maiale o di vitello, diffusi nel Canavese, lessati e poi passati nell'uovo, nel pangrattato e fritti. I sette tagli del Bollito piemontese sono ideali in abbinamento con un Vino Barbera d'Alba e, in tema di formaggi, il Castelmagno stagionato è ottimo in degustazione con un Vino Barolo di grande classe. Anche la  selvaggina trova posto nella tavola piemontese con il Camoscio alla piemontese, ottimo con un Vino Gattinara, che risulta ideale anche con lo storico Tapulone, stracotto d'asino tipico della zona tra Novara e il Cusio.

Gli Amaretti morbidi di Mombaruzzo con un Vino Arneis Passito o i Nocciolini di Chivasso con un Vino Erbaluce di Caluso Passito (utilizzato anche nella preparazione dello Zabaione), saranno la dolce compagnia in un intermezzo giornaliero o la piacevole conclusione del pranzo.


 

I Vini della Regione Puglia


 


I Vini della Regione Puglia

La coltivazione della vite in Puglia risale all'epoca fenicia, ma furono i Romani che seppero apprezzare per primi i vini pugliesi, tanto che il Poeta Orazio li paragonava al Falerno, considerato allora il migliore tra i vini in circolazione. Nei secoli successivi altre testimonianze segnano l'evoluzione storica dei vini pugliesi fini a quando l'acerrimo nemico della vite, la fillossera, determinò lo sterminio quasi totale dei vigneti. Il disastro produttivo ed economico non fu tuttavia completamente negativo; l'occasione in effetti fu propizia per apportate modifiche qualitative al sistema produttivo, ovvero di ricostruire i vigneti, in parte, seguendo le vecchie logiche per la produzione di vini da taglio e, in parte, puntando alla qualità con l'introduzione dei Vitigni Negroamaro e Primitivo. Il successo fu talmente grande e diffuso che ancor oggi questi vitigni rappresentano l'enologia pugliese nel mondo.


Dati statistici della Produzione Vinicola regionale

  • Superficie vitata: 86.711 ettari di cui: Montagna: 1% | Collina: 30% | Pianura: 69% |
  • Produzione totale Vino: 4.965.000 ettolitri di cui: Vini DOP 4,9% | Vini IGP 22,4%.
  • Produzione dei Vini Rossi e Rosati: 65% | Vini Bianchi 35%.
  • Denominazioni vinicole presenti in Puglia: Vini DOCG: 4 | Vini DOC: 29 | Vini IGT: 6 |

(Dati 2013. Fonte: UIV - ISTAT ed elaborazioni)


Mappa Zone di Produzione Vini della Puglia

░░  Aleatico di Puglia. La zona di produzione comprende il territorio delle province di Bari, Foggia, Brindisi, Lecce e Taranto.

▬▬  Tavoliere delle Puglie. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Foggia, il territorio dei comuni di Lucera, Troia, Torremaggiore, San Severo, S. Paolo Civitate, Apricena, Foggia, Orsara di Puglia, Bovino, Ascoli Satriano, Ortanova, Ordona, Stornara, Stornarella, Cerignola e Manfredonia;
  2. per la provincia di Barletta-Andria-Trani, il territorio dei comuni di Trinitapoli, S. Ferdinando di Puglia e Barletta.

██  San Severo. La zona di produzione riguarda la provincia di Foggia e comprende il territorio dei comuni di San Severo, Torremaggiore, Masseria Monachelle, San Paolo di Civitate e, in parte,i territori dei comuni di Apricena, Lucera, Poggio Imperiale e Lesina.

██  Cacc'e Mmitte di Lucera. La zona di produzione riguarda la provincia di Foggia e comprende il territorio dei comuni di Lucera, Troia e Biccari

██  Orta Nova. La zona di produzione riguarda la provincia di Foggia e comprende il territorio dei comuni di Orta Nova, Ordona e, in parte, il territorio dei comuni di Ascoli Satriano, Carapelle, Foggia e Manfredonia.

██  Rosso di Cerignola. La zona di produzione riguarda la provincia di Foggia e comprende il territorio dei comuni di Cerignola, Stornara, Stornarella e Ascoli Satriano.

▬▬  Moscato di Trani. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Bari, il territorio dei comuni di Ruvo di Puglia, Corato e, in parte, il territorio dei comuni di Bitonto e Terlizzi;
  2. per la provincia di Barletta-Andria-Trani, il territorio dei comuni di Trani, Bisceglie, Andria, Canosa, Minervino Murge e, in parte, il territorio dei comuni di Barletta e Trinitapoli.

██  Barletta. La zona di produzione riguarda la provincia di Barletta-Andria-Trani e comprende il territorio del comune di Barletta e, in parte, il territorio dei comuni di Andria, Trani, S. Ferdinando di Puglia e Trinitapoli.

██  Castel del Monte. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Bari, parte del territorio dei comuni di Corato, Ruvo, Terlizzi, Bitonto, Palo del Colle, Toritto e .
  2. per la provincia di Barletta-Andria-Trani, il territorio del comune di Minervino Murge e, in parte, i territori dei comuni di Andria, Canosa di Puglia e Trani.

██  Gravina. La zona di produzione riguarda la provincia di Bari e comprende il territorio dei comuni di Gravina di Puglia, Poggiorsini e, in parte, il territorio dei comuni di Altamura e Spinazzola.

██  Gioia del Colle. La zona di produzione riguarda la provincia di Bari e comprende il territorio dei comuni di Acquaviva delle Fonti, Adelfia, Casamassima, Cassano Murge, Castellana Grotte, Conversano, Gioia del Colle, Grumo Appula, Noci, Putignano, Rutigliano, Sammichele di Bari, Sannicandro di Bari, Santeramo in Colle, Turi e Altamura

****  Colline Joniche Tarantine. La zona di produzione riguarda la provincia di Taranto e comprende il territorio dei comuni di Laterza, Mottola, Crispiano e Martina Franca e, in parte, il territorio dei comuni di Castellaneta, Ginosa, Palagianello, Massafra, Statte e Grottaglie.

▬▬  Martina Franca. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Taranto, il territorio dei comuni di Martina Franca e Crispiano;
  2. per la provincia di Bari, il territorio del comune di Alberobello;
  3. per la provincia di Brindisi, parte del territorio dei comuni di Ceglie Messapico e Ostuni.

██  Locorotondo. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Bari, il territorio del comune di Locorotondo;
  2. per la provincia di Brindisi, il territorio del comune di Cisternino e, in parte, il territorio del comune di Fasano.

██  Ostuni. La zona di produzione riguarda la provincia di Brindisi e comprende il territorio dei comuni di Ostuni, Carovigno, San Vito dei Normanni, San Michele Salentino e, in parte, il territorio dei comuni di Latiano, Ceglie Messapico e Brindisi.

██  Lizzano. La zona di produzione riguarda la provincia di Taranto e comprende il territorio dei comuni di Lizzano e Faggiano.

██  Primitivo di Manduria. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Taranto, il territorio dei comuni di Manduria, Carosino, Monteparano, Leporano, Pulsano, Faggiano, Roccaforzata, San Giorgio Jonico,San Marzano di San Giuseppe, Fragagnano, Lizzano, Sava, Torricella, Maruggio, Avetrana, e quello della frazione di Talsano e delle isole amministrative del comune di Taranto, intercluse nei territori dei comuni di Fragagnano e Lizzano;
  2. per la provincia di Brindisi, il territorio dei comuni di Erchie, Oria e Torre S. Susanna.

██  Brindisi. La zona di produzione riguarda la provincia di Brindisi e comprende il territorio dei comuni di Brindisi e Mesagne.

██  Squinzano. La zona di produzione riguarda la provincia di Lecce e comprende il territorio dei comuni di Squinzano. San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Novoli e, in parte, il territorio dei comuni di Campi Salentina, Cellino San Marco, Trepuzzi, Surbo e Lecce.

██  Salice Salentino. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Lecce, il territorio dei comuni di Salice Salentino, Veglie, Guagnano e, in parte, il territorio del comune di Campi Salentina:
  2. per la provincia di Brindisi, il territorio dei comuni di San Pancrazio Salentino, Sandonaci e, in parte, il territorio del comune di Cellino San Marco.

██  Nardo'. La zona di produzione riguarda la provincia di Lecce e comprende il territorio dei comuni di Nardò e Porto Cesareo.

██  Leverano. La zona di produzione riguarda la provincia di Lecce e comprende il territorio del comune di Leverano.

██  Copertino. La zona di produzione riguarda la provincia di Lecce e comprende il territorio dei comuni di Copertino, Carmiano, Arnesano, Monteroni e, in parte, i territori dei comuni di Galatina e Lequile.

██  Galatina. La zona di produzione riguarda la provincia di Lecce e comprende il territorio dei comuni di Galatina, Cutrofiano, Aradeo, Neviano, Seclì, Sogliano Cavour e Collepasso

██  Alezio. La zona di produzione riguarda la provincia di Lecce e comprende il territorio dei comuni di Alezio, Sannicola e, in parte, il territorio dei comuni di Gallipoli e Tuglie.

██  Matino. La zona di produzione riguarda la provincia di Lecce e comprende il territorio del comune di Matino e, in parte, il territorio dei comuni di Parabita, Alezio, Taviano, Casarano, Melissano, Tuglie e Gallipoli.

▬▬  Terra d'Otranto. La zona di produzione comprende il territorio delle province di Brindisi, Lecce e Taranto.


Clima, Territorio e Sistemi di coltivazione della vite

Il territorio pugliese si estende per circa 350 km. tra colline e pianure, bagnato dal Mari Adriatico e Ionio. Le condizioni atmosferiche sono caratterizzate dal Clima Mediterraneo  con inverni non molto freddi e poco piovosi ed estati calde e ventilate che favoriscono il processo di maturazione delle uve, sane e asciutte, che risultano ideali per la produzione di vini strutturati e dotati di una buona intensità di colore.

I Terreni Calcareo-Argillosi presenti nella parte più a nord della Puglia, alle falde del Gargano e nel Tavoliere, e i Terreni Calcareo-Sabbiosi più a sud, lungo il litorale marino, conferiscono ai vini carattere, fragranza e profumazione, soprattutto a vini bianchi, rosati e giovani rossi, ottenuti da Vitigni Montepulciano, Uva di Troia e Sangiovese. Nell'altopiano delle Murge, che si estende fino alle Serre Salentine, il suolo si compone di Terreni Calcareo-Argillosi e Siliceo-Argillosi che conferiscono buona eleganza ai vini bianchi e rosati, e un'ottimo corpo con componenti minerali ai vini rossi più longevi. Sul litorale marino e sulle coste a ridotto delle Murge, i Terreni Tufacei e Sabbiosi risultano ideali per la produzione del Moscato reale, mentre le tipiche Terre Rosse Salentine, composte da Terreni Calcareo-Argillosi, rappresentano l'ambiente ideale per la coltivazione del Vitigno Negroamaro e del più versatile Vitigno Primitivo, che in questo tipo di terreni da vini più strutturati, in terreni alluvionali vini più polposi, in terreni tufacei vini più freschi e in terreni sabbiosi vini meno corposi ma più fini.

I Sistemi di allevamento della vite più diffusi in Puglia sono l'Alberello, il Tendone e altre forme a Spalliera.


Degustando... in Puglia

La finezza, l'eleganza e l'intensità gusto-olfattiva dei Vini del Salento si riscontra piacevolmente nelle pietanze tipicamente mediterranee della cucina pugliese.

Primi piatti come le Orecchiette con cime di rapa e la Tiella di patate, riso e cozze trovano un ottimo abbinamento con un fresco Locorotondo Bianco o con un Minutolo della Valle dell'Itria o della Murgia Centrale, mentre la Zuppa di pesce e il Baccalà con patate e olive al forno si gustano piacevolmente con un Rosato del Salento di buona struttura.

Un piatto tipico della trazione pugliese come la Carne cotta al fornello, con numerose ghiottonerie e specialità del tipo Gnumerieddi e Bombette, Salsiccia a punta di coltello e Zampina, sono bene abbinati con un Primitivo di Manduria o un Salice Salentino Rosso. L'Agnello al forno con patate, lampascioni e funghi cardoncelli è ottimo con un Castel del Monte Nero di Troia Riserva

Dolcetti di pasta di mandorle, Bocconotti, Sassanelli, Fichi secci mandorlati e Cartellate accompagnati da un Moscato di Trani o di un Primitivo di Manduria Dolce Naturale, renderenno piacevolmente dolce il fine pasto


 

I Vini della Regione Sardegna


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


I Vini della Regione Sardegna

La coltivazione della vite in Sardegna risale al tempo dei fenici, ma testimonianze di presenze greche, romane e cartaginesi hanno lasciato traccia nei secoli successivi. Alla fine del XIV° secolo, con l'importazione del Vitigno Vernaccia, la Sardegna vitivinicola inizia ad avere una svolta importante, anche grazie al Vitigno Vermentino introdotto poco più tardi. Poi, nel secolo successivo, è stata la volta del Cannonau, introdotto dagli Spagnoli (che da loro prende il nome di Alicante), e, a seguire, i Vitigni Bovale, Monica e Nasco. L'annessione della Sardegna al Piemonte diede nuovo vigore e fama all'enologia sarda, soprattutto grazie all'estensione nei territori vinicoli degli altri Vitigni Nuragus di Cagliari, Malvasia e Torbato, che hanno contribuito notevolmente all'esportazione dei vini sardi verso il Piemonte, l'Austria e la Francia.

In epoca più recente, nuove tecnologie enologiche messe a punto dai viticoltori sardi hanno consentito il rinnovamento del settore vitivinicolo, migliorando qualitativamente la produzione con vini rossi eleganti e strutturati e vini bianchi freschi e sapidi come il Vermentino di Gallura, molto apprezzato nelle tavole internazionali.


Dati statistici della Produzione Vinicola regionale

  • Superficie vitata: 26.244 ettari di cui: Montagna: 13% | Collina: 69% | Pianura: 18% |
  • Produzione totale Vino: 638.000 ettolitri di cui: Vini DOP 65,9% | Vini IGP 14,6%.
  • Produzione dei Vini Rossi e Rosati: 56% | Vini Bianchi 44%.
  • Denominazioni vinicole presenti in Sardegna: Vini DOCG: 1 | Vini DOC: 17 | Vini IGT: 15 |

(Dati 2013. Fonte: UIV - ISTAT ed elaborazioni)


Mappa Zone di Produzione Vini della Sardegna

██  Alghero. La zona di produzione riguarda la provincia di Sassari e comprende il territorio dei comuni di Alghero, Olmedo, Ossi, Tissi, Usini, Uri, Ittiri e, in parte, il territorio del comune di Sassari.

██  Moscato di Sorso-Sennori. La zona di produzione riguarda la provincia di Sassari e comprende il territorio dei comuni di Sorso e Sennori.

██  Vermentino di Gallura. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Olbia-Tempio, il territorio dei comuni di Aggius, Aglientu, Arzachena, Badesi, Berchidda, Bortigiadas, Budoni, Calangianus, Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Luras, Monti, Olbia, Oschiri, Palau, S. Antonio di Gallura, S. Teodoro, S. Teresa di Gallura, Telti, Tempio Pausania e Trinità d'Agultu;
  2. per la provincia di Sassari, il territorio del comune di Viddalba.

░░  Cannonau di Sardegna. La zona di produzione comprende l'intero territorio della regione Sardegna.

▬▬  Classico. La zona di produzione comprende l'intero territorio delle province di Nuoro e Ogliastra.

██  Sottozona Oliena. La zona di produzione riguarda la provincia di Nuoro e comprende il territorio del comune di Oliena e, in parte, il territorio del comune di Orgosolo.

██  Sottozona Jerzu. La zona di produzione riguarda la provincia di Ogliastra e comprende il territorio dei comuni di Jerzu e Cardedu.

██  Sottozona Capo Ferrato. La zona di produzione riguarda la provincia di Cagliari e comprende il territorio dei comuni di Castiadas, Muravera, San Vito, Villaputzu e Villasimius.

░░  Monica di Sardegna. La zona di produzione comprende l'intero territorio della regione Sardegna.

░░  Moscato di Sardegna. La zona di produzione comprende l'intero territorio della regione Sardegna.

▬▬  Sottozona Tempio Pausania. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Olbia-Tempio, il territorio geograficamente definito “Gallura”, il quale comprende il territorio dei comuni di Aggius, Aglientu, Arzachena, Badesi, Berchidda, Bortigiadas, Budoni, Calangianus, Golfo Aranci, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Luras, Monti, Olbia, Oschiri, Palau, Sant’Antonio di Gallura, San Teodoro, Santa Teresa di Gallura, Telti, Tempio Pausania e Trinità d'Agultu;
  2. in provincia di Sassari, il territorio del comune di Viddalba.

░░  Vermentino di Sardegna. La zona di produzione comprende l'intero territorio della regione Sardegna.

░░  Sardegna Semidano. La zona di produzione comprende l'intero territorio della regione Sardegna.

██  Sottozona Mogoro. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Oristano, il territorio dei comuni di Baressa, Gonnoscodina, Gonnostramatza, Masullas, Mogoro, Pompu, Simala, Siris e Uras;
  2. per la provincia di Medio Campidano, il territorio dei comuni di Collinas, Sardara e Villanovaforru.

██  Malvasia di Bosa. La zona di produzione riguarda la provincia di Oristano e comprende parte del territiorio dei comuni di Bosa, Suni, Tinnura, Flussio, Magomadas, Tresnuraghes e Modolo.

██  Mandrolisai. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Nuoro, il territorio dei comuni di Ortueri, Atzara, Sorgono, Tonara, Desulo e Meana Sardo;
  2. per la provincia di Oristano, il territorio del comune di Samugheo.

▬▬  Cagliari. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Cagliari, il territorio dei comuni di Armungia, Assemini, Ballao, Barrali, Burcei, Cagliari, Capoterra, Castiadas, Decimomannu, Decimoputzu, Dolianova, Domus De Maria, Donorì, Elmas, Gesico, Goni, Guamaggiore, Guasila, Mandas, Maracalagonis, Monastir, Monserrato, Muravera, Nuraminis, Ortacesus, Pimentel, Pula, Quartu Sant'Elena, Quartucciu, Samatzai, San Basilio, San Nicolò Gerrei, San Sperate, San Vito, Sant'Andrea Frius, Sarroch, Selargius, Selegas, Senorbì, Serdiana, Sestu, Settimo San Pietro, Siliqua, Silius, Sinnai, Siurgus Donigala, Soleminis, Suelli, Teulada, Ussana, Uta, Vallermosa, Villa San Pietro, Villaputzu, Villasalto, Villasimius, Villasor e Villaspeciosa;
  2. per la provincia di Carbonia Iglesias, il territorio dei comuni di Buggerru, Calasetta, Carbonia, Carloforte, Domusnovas, Fluminimaggiore, Giba, Gonnesa, Iglesias, Masainas, Musei, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant'Anna Arresi, Sant'Antioco, Tratalias, Villamassargia e Villaperuccio;
  3. per la provincia di Medio Campidano, il territorio dei comuni di Arbus, Barumini, Collinas, Furtei, Genuri, Gesturi, Gonnosfanadiga, Guspini, Las Plassas, Lunamatrona, Pabillonis, Pauli Arbarei, Samassi, San Gavino Monreale, Sanluri, Sardara, Segariu, Serramanna, Serrenti, Setzu, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna, Villacidro, Villamar, Villanovaforru e Villanovafranca;
  4. per la provincia di Oristano, il territorio dei comuni di Abbasanta, Aidomaggiore, Albagiara, Ales, Allai, Arborea, Ardauli, Assolo, Asuni, Baradili, Baratili San Pietro, Baressa, Bauladu, Bidonì, Bonarcado Boroneddu, Busachi, Cabras, Fordongianus, Ghilarza, Gonnoscodina, Gonnosnò, Gonnostramatza, Marrubiu, Masullas, Milis, Mogorella, Mogoro, Morgongiori, Narbolia, Neoneli, Norbello, Nughedu Santa Vittoria, Nurachi, Nureci, Ollastra Simaxis, Oristano, Palmas Arborea, Pau, Paulilatino, Pompu, Riola Sardo, Ruinas, Samugheo, San Nicolò d'Arcidano, San Vero Milis, Santa Giusta, Santu Lussurgiu, Sedilo, Seneghe, Senis, Sennariolo, Siamaggiore, Siamanna, Siapiccia, Simala, Simaxis, Sini, Siris, Solarussa, Sorradile, Tadasuni, Terralba, Tramatza, Ulà Tirso, Uras, Usellus, Villa Sant'Antonio, Villa Verde, Villanova Truschedu, Villaurbana, Zeddiani e Zerfaliu.

▬▬  Nuragus di Cagliari. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Cagliari, il territorio dei comuni di Armungia, Assemini, Ballao, Barrali, Burcei, Cagliari, Capoterra, Castiadas, Decimomannu, Decimoputzu, Dolianova, Domus De Maria, Donori, Elmas, Escolca, Gergei, Gesico, Goni, Guamaggiore, Guasila, Isili, Mandas, Maracalagonis, Monastir, Monserrato, Muravera, Nuraminis, Orroli, Ortacesus, Nuragus, Nurallao, Nurri, Pimentel, Pula, Quartu Sant'Elena, Quartucciu, Samatzai, San Basilio, San Nicolò Gerrei, San Sperate, San Vito, Sant'Andrea Frius, Sarroch, Selargius, Selegas, Senorbì, Serdiana, Serri, Sestu, Settimo San Pietro, Siliqua, Silius, Sinnai, Siurgus Donigala, Soleminis, Suelli, Teulada, Ussana, Uta, Vallermosa, Villa San Pietro, Villaputzu, Villasalto, Villasimius, Villasor e Villaspeciosa;
  2. per la provincia di Carbonia Iglesias, il territorio dei comuni di Buggerru, Calasetta, Carbonia, Carloforte, Domusnovas, Fluminimaggiore, Giba, Gonnesa, Iglesias, Masainas, Musei, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant'Anna Arresi, Sant'Antioco, Tratalias, Villamassargia e Villaperuccio;
  3. per la provincia di Medio Campidano, il territorio dei comuni di Arbus, Barumini, Collinas, Furtei, Genuri, Gesturi, Gonnosfanadiga, Guspini, Las Plassas, Lunamatrona, Pabillonis, Pauli Arbarei, Samassi, San Gavino Monreale, Sanluri, Sardara, Segariu, Serramanna, Serrenti, Setzu, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna, Villacidro, Villamar, Villanovaforru e Villanovafranca;
  4. per la provincia di Oristano, il territorio dei comuni di Abbasanta, Aidomaggiore, Albagiara, Ales, Allai, Arborea, Ardauli, Assolo, Asuni, Baradili, Baratili San Pietro, Baressa, Bauladu, Bidonì, Bonarcado Boroneddu, Busachi, Cabras, Fordongianus, Genoni, Ghilarza, Gonnoscodina, Gonnosnò, Gonnostramatza, Marrubiu, Masullas, Milis, Mogorella, Mogoro, Morgongiori, Narbolia, Neoneli, Norbello, Nughedu Santa Vittoria, Nurachi, Nureci, Ollastra Simaxis, Oristano, Palmas Arborea, Pau, Paulilatino, Pompu, Riola Sardo, Ruinas, Samugheo, San Nicolò d'Arcidano, San Vero Milis, Santa Giusta, Santu Lussurgiu, Sedilo, Seneghe, Senis, Sennariolo, Siamaggiore, Siamanna, Siapiccia, Simala, Simaxis, Sini, Siris, Solarussa, Sorradile, Tadasuni, Terralba, Tramatza, Ulà Tirso, Uras, Usellus, Villa Sant'Antonio, Villa Verde, Villanova Truschedu, Villaurbana, Zeddiani, Zerfaliu.

██  Vernaccia di Oristano. La zona di produzione riguarda la provincia di Oristano e comprende il territiorio dei comuni di Siamaggiore, Zeddiani, Baratili S. Pietro, Nurachi, Riola Sardo, Oristano (con le frazioni Nuraxinieddu, Massama, Donigala Fenugheddu, Silì), Santa Giusta, Palmas Arborea, Cabras (frazione Solanas), Simaxis (con la frazione S. Vero Congius), Solarussa, Ollastra, Zerfaliu, Tramatza, Milis, S. Vero Milis e Narbolia.

▬▬  Arborea. La zona di produzione riguarda la provincia di Oristano e comprende il territiorio dei comuni di Albagiara, Ales, Arborea, Assolo, Asuni, Baradili, Baratili San Pietro, Baressa, Bauladu, Cabras, Gonnoscodina, Gonnosnò, Gonnostramatza, Marrubiu, Masullas, Mogoro, Mogorella, Morgongiori, Milis, Narbolia, Nurachi, Nureci, Ollastra, Oristano, Palmas Arborea, Pau, Pompu, Riola Sardo, Ruinas, Villa S. Antonio, Santa Giusta, San Nicolo Arcidano, San Vero Milis, Senis, Siamanna, Siamaggiore, Siapiccia, Simaxis, Simala e Sini.

▬▬  Campidano di Terralba. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Oristano, il territorio dei comuni di Baressa, Gonnoscodina, Gonnostramatza, Marrubiu, Masullas, Mogoro, Morgongiori, Palmas Arborea, Pompu, Santa Giusta, San Nicolò d’Arcidano, Simala, Siris, Terralba e Uras;
  2. per la provincia di Medio Campidano, il territorio dei comuni di Arbus, Collinas, Gonnosfanadiga, Guspini, Pabillonis, San Gavino Monreale, Sardara e Villanovaforru.

██  Carignano del Sulcis. La zona di produzione comprende:

  1. per la provincia di Carbonia-Iglesias, il territorio dei comuni di Calasetta, Carbonia, Carloforte, Giba, Masainas, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant'Anna Arresi, Sant'Antioco, Tratalias e Villaperuccio.
  2. per la provincia di Cagliari, il territorio del comune di Teulada.

Clima, Territorio e Sistemi di coltivazione della vite

La Sardegna è una terra circondata dal mare la cui costa si estende per una superficie di circa 1.800 km. L'area interna si compone per i due/terzi di territorio collinare e la rimanente parte equamente suddivisa tra montagna e pianura.

Le condizioni atmosferiche sono caratterizzate dal Clima Mediterraneo con inverni miti e poco piovosi ed estati calde e ventilate. Le aree più interne, ovvero le vallate e gli altopiani, sono interessate dal Clima Temperato che determina forti escursioni termiche giornaliere e stagionali, a tutto vantaggio delle uve che conferiscono potenza strutturale, colore e profumi ai vini durante le fasi di vinificazione.

Il suolo sardo deriva dall'erosione di rocce antiche dalla cui sedimentazione si sono formati Terreni Rocciosi di Granito, Scisto, Trachite, e Basalto. Queste condizioni, seppur ottimali per il drenaggio dell'acqua, a volte risultano poco fertili perchè la vite è costretta a svilupparsi in terreni poco profondi.

I Sistemi di allevamento della vite più diffusi in Sardegna sono il tradizionale Alberello e le forme a Spalliera con potature a Guyot e Cordone speronato.


Degustando... in Sardegna

L'Agricoltura e la Pastorizia sono i settori produttivi che stanno alla base della strepitosa cucina sarda, con le sue erbe aromatiche e spezie naturali.

Il Pane Carasau e altri tipi di pane sono gli ingredienti base di piatti unici come Pane Frattau, Pane a Fittas e Suppa Cuata, che ben si abbinano a un Vermentino di Gallura di spiccata mineralità. Fregula, Malloreddus, Maccarrones de busa, Lighittas e Culurgiones sono paste secche, fresche e ripiene, che se condite con un succulento ragù si abbinano con un fresco Cannonau di Sardegna Rosato.

I tradizionali Maialetto, Capretto e Agnello di Sardegna, che si possono gustare cotti arrosto a fuoco vivo oppure in umido con olive, carciofi e finocchio selvatico, richiedono un vino di corpo per cui è ottimo un Cannonau di Sardegna, che va bene anche in abbinamento alla Pecora bollita. Un contrubuto particolare è dato dalle Frattaglie o la Trattalia - interiora di agnello allo spiedo -, o ancora dalle Zurrette - costituite da sangue di agnello cotto dentro il suo stomaco - che si abbinano con un giovane Monica di Sardegna o un Mandrolisai.

La cucina sarda di mare è ricca di specialità a base di Aragosta e pesci pregiati preparati con cotture semplici, riservando le preparazioni più elaborate a pesci di più grande pezzatura.

E poi, i deliziosi Spaghetti con la Bottarga, difficili da abbinare per il sapore molto intenso, tuttavia si possono degustare con una Vernaccia di Oristano giovane.

La Sardegna dei formaggi vanta, tra i tanti a base di latte ovino, il Pecorino sardo e il Fiore sardo, da provare, secondo la stagionatuira, con un Vermentino di Sardegna o con un giovane Carignano del Sulcis.

I dolci come Cadadinas e Pardulas - con formaggio o ricotta - o le Pabassinas, si degustano bene con un Nasco o un Moscato di Cagliari Passito, che è ideale anche con le Seadas - dolci fritti - e le altre varietà di pasticcini a base di mandorle. Per i dolci arricchiti con la Sapa - ottenuta dal mosto cotto - si può suggerire il tradizionale Girò di cagliari Rosso.


 

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