Varietà: 218 SANGIOVESE - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Sangiovese, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto.
Il Sangiovese è probabilmente un vitigno originario della Toscana (se ne ha notizia sin dal periodo etrusco, intorno all'VIII secolo a.C.) e il suo nome potrebbe derivare dal termine "Sangue di Giove", a testimonianza dell'antico legame tra vino e divinità. Un'altra teoria meno vaga fa risalire l'origine del nome alla provenienza da San Giovanni Valdarno.
L'approvvigionamento vinicolo della capitale Firenze nel periodo rinascimentale era proprio dai Castelli del Valdarno di Sopra, costruiti nei territori conquistati dai fiorentini qualche secolo prima. Nel 1716, il Granduca Cosimo III de' Medici emanava un Bando per regolamentare la tutela dei vini del Chianti, Pomino, Carmignano e Valdarno di Sopra. Vi è un'altra tesi secondo cui il Sangiovese sia nato a Santarcangelo di Romagna. Infatti, già al tempo dei Romani su questi colli a ridosso del Rubicone veniva coltivata la vite. Da qui il nome " Colle Jovis " ove sorse e si sviluppò Santarcangelo.
Sangiovese quindi quale congiunzione di SANGUIS e JOVIS sangue di Giove. Da recenti studi genetici sembra che il "Sangiovese", contrariamente alla sua diffusa e storica presenza nell’area tirrenica, possieda numerose parentele con cultivar coltivate nel Sud Italia, soprattutto in Sicilia e Calabria. Dieci varietà ne costituiscono la "famiglia" ed il "Ciliegiolo" sembra sia un suo discendente diretto.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, trilobata o pentalobata, di colore verde chiaro.
- Grappolo: medio, compatto, cilindrico-piramidale, alato.
- Acino: medio-grande, ovoidale di forma regolare.
- Buccia: di colore nero-violaceo e ricca di pruina, non molto spessa.
- Denominazioni vinificate in Liguria
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Sangiovese si ottiene un vino di colore rosso rubino intenso, tannico, di corpo, armonico, con gradevole restrogusto amarognolo e fruttato; invecchiato sprigiona i caratteristici profumi terziari.
Varietà: 221 SAUVIGNON - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Sauvignon, a bacca bianca, viene coltivato nelle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Veneto.
Il Sauvignon, chiamato anche Sauvignon Blanc, è un vitigno proveniente dalla zona francese di Bordeaux, il cui nome deriva dal termine sauvage (selvaggio), in richiamo alle sue origini di vite autoctona del sud-ovest della Francia.
E' tra i vitigni a bacca bianca più diffusi nel mondo vitivinicolo, con il quale si producono vini bianchi freschi con una marcata impronta varietale. Grazie alla sua capacità di adattamento, il vitigno Sauvignon Blanc è coltivato con ottimi risultati in Francia, Australia, Nuova Zelanda, Sud Africa, California, Sud America e in Italia.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, tondeggiante, trilobata o pentalobata, di colore verde intenso.
- Grapppolo: medio-piccolo, cilindrico, alato, compatto.
- Acino: medio-grosso, sub-rotondo.
- Buccia: spessa, verde-dorata e punteggiata, pruinosa.
- Denominazioni vinificate in Liguria
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Sauvignon si ottiene un vino di colore giallo paglierino più o meno carico. Al naso è aromatico e caratteristico, con note floreali e fruttate. In bocca è morbido e vellutato, con toni caldi, di corpo, fine, armonico e abbastanza persistente.
Varietà: 377 SCIMISCIA' - Data di ammissione al Registro: 9/07/2003 - Gazzetta ufficiale: G.U. 241 - 16/10/2003
Il vitigno Scimiscià, a bacca bianca, viene coltivato nella regione Liguria.
Lo Scimiscià è un vitigno autoctono ligure che trova riferimenti nel manoscritto "Ricordi al padrone e doveri da manenti", che un coltivatore della Valgraveglia (C. Garibaldi) scrisse fra il 1802 e il 1822, si legge: "non ti scordar la Moscatella, Vermentino e Cimixiaro che la fan migliore. [...] Ma le migliori di sapori, che però ne fan poca, sono le Moscatelle, che van coltivate al sole e non confuse colle altre vigne perché seccano, Vermentino, Cemixiaro, Boccadoro, Augustana". E’ possibile che questa sia la prima citazione per lo Scimiscià.
In anni successivi il particolare nome di questa varietà viene italianizzato in ‘Cimiciatolo’ o similari, portando spesso il vitigno ad essere assimilato ad un’omonima varietà toscana, la Volpola o Cimiciattola; a dire il vero la descrizione che di questa varietà fa il Trinci (1726) potrebbe ben corrispondere con la morfologia dello Scimiscià, ma la mancanza di riferimenti moderni non ci rende possibile determinare se si tratti di omonimia o identità; se quest’ultima ipotesi fosse vera, la prima citazione di quest’uva potrebbe essere addirittura quella delle ‘Cimiciattole’ citate nella novella CLXXVII di Franco Sacchetti (1399).
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: tendenzialmente medio-grande, lunghezza di circa 16 cm, pentagonale, pentalobata ed in alcuni casi trilobata.
- Grappolo: conico allungato, con ala talvolta lungamente peduncolata, da spargolo a mediamente compatto.
- Acino: rotondo o ellissoidale.
- Buccia: sottile e leggermente pruinosa, di colore giallo verde che diventa dorato al sole.
- Denominazioni vinificate in Liguria
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Scimiscià si ottengono vini bianchi di buona alcolicità e freschezza, caratterizzati anche da un lieve retrogusto amarognolo e apprezzabili specialmente per le note olfattive fiorali (rosa) e fruttate (pesca, agrumi).
Varietà: 231 SYRAH - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Syrah, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto.
Il Syrah (o Shiraz) è un vitigno a bacca rossa dalle origini controverse, alcuni infatti ritengono che la sua provenienza sia l'Iran mentre altri pensano che le sue radici storiche siano legate al territorio di Siracusa dal quale si è poi disperso per poi essere reintrodotto in Italia dalla vicina Francia.
Il termine con il quale si designa il vitigno Syrah è relativamente recente. Fu adottato ufficialmente solo nella prima metà dell’800, con la creazione delle prime collezioni ampelografiche francesi, rese necessarie dall’arrivo della fillossera. Prima di allora il vitigno era chiamato Serine o Serene, ed era spesso confuso con la Mondeuse, denominata fino alla fine di quel secolo Grosse Syrah.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: medio-grante, pentagonale, tri o pentalobata
- Grappolo: medio, allungato, cilindrico, talvolta alato, semispargolo.
- Acino: medio o medio-piccolo, ovale
- Buccia: poco consistente, molto pruinosa, di colore blu-nero.
- Denominazioni vinificate in Liguria
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Syrah si ottiene un vino di colore rosso tendente al violaceo. Al naso è complesso, fruttato e floreale, con sentori di frutti rossi e violetta. Al palato è secco, di corpo, tannico e discretamente alcolico. Si presta all'affinamento in barriques e all'uvaggio con vitigni quali il Cabernet Sauvignon, il Sangiovese e altri.