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BARBERA

Varietà: 019 BARBERA - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970


Vitigno Barbera | Assovini.it


Il vitigno Barbera, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto.

Il vitigno Barbera ha origini molto antiche e i primi documenti che ne danno testimonianza risalgono a qualche secolo fa. La prima traccia formale si trova in un documento catastale del comune di Chieri, presso Torino, nel 1514. Non è però lontana dal vero l’ipotesi secondo cui la sua diffusione risalga a molto prima, magari con nomi differenti a seconda dei luoghi, cosa molto frequente in passato. Frequenti ad esempio i riferimenti contenuti nel Codex Astensis ad un’uva chiamata “de bonus vitibus berbexinis”, che si dice molto diffusa a Canelli e dintorni già nel XIII secolo e forse identificabile proprio con il vitigno Barbera.

La Barbera, come ci ricorda il Professor Dalmasso (uno dei più importanti enologi italiani del ‘900), viene poi nominata in una lettera del 1609, scoperta dal Dottor Arturo Bersano nell’archivio comunale di Nizza Monferrato. In essa risulta che in quell’anno vennero inviati "nel Contado di Nizza de la Paglia appositi incaricati per assaggiare il vino di questi vigneti, e in particolare lo vino barbera per servizio di S.A. Serenissima e di pagargli al giusto prezzo". Il che significa che la fama del vino Barbera prodotto nell’astigiano era giunta fino alla corte ducale di Mantova dove non mancavano le occasioni per banchettare e per apprezzare i migliori vini d’Italia .

Alla fine del Settecento, nel primo trattato di ampelografia dei vitigni piemontesi, veniva così definita «vino possente, sempre piuttosto severo, ma ricco d’un profumo squisito, e d’un sapore che alla forza accoppia la finezza» (Sulla coltivazione della viti, Nuvolone, 1798).

A fine Ottocento se ne attestava quindi la storicità e l’importanza per l’enologia piemontese: «vitigno conosciutissimo ed una delle basi principali dei vini dell’Astigiano e del basso Monferrato, dove è indigeno e da lunghissimo tempo coltivato…» (Ampelografia della provincia di Alessandria, Carlo Leardi e Pier Paolo Demaria, 1875).

Molto è cambiato in questi ultimi secoli, anche grazie ad etichette vinicole di pregio che hanno rivoluzionato la percezione e l’immagine della Barbera sul mercato interno e internazionale.


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: media, pentagonale, pentalobata, verde chiara.
    • Grappolo: medio, piramidale, compatto, alato.
    • Acino: medio, ellissoidale
    • Buccia: pruinosa,  di colore blu intenso, sottile, consistente, dal sapore neutro.


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Impiegato esclusivamente per la vinificazione, il Barbera mostra ottime proprietà sia quando lavorato in purezza, sia quando abbinato ad altre varietà. Se da solo, presenta colore rosso rubino, è ricco di profumi con richiami di frutta rossa, sottobosco e spezie, mentre in bocca lascia emergere un gusto asciutto, austero, sostenuto da acidità evidente. Quando abbinato, apporta alle varietà associate alcol, acidità e spesso anche colore.

BARSAGLINA

Varietà: 022 BARSAGLINA - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970


Vitigno Barsaglina | Assovini.it


Il vitigno Barsaglina, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Liguria e Toscana.

Il vitigno Barsaglina è presente solo nella provincia di Massa Carrara, dove conta una superficie coltivata totale di soli 33 ettari. Il vitigno è stato gradualmente abbandonato anche perchè si riteneva che apportasse profumi sgradevoli al vino. Attualmente si ritiene che gli odori sgradevoli fossero da imputarsi a mancanze nella tecnica enologica tradizionale dove veniva coltivato, tanto che vinificazioni accurate non confermano queste voci. Di recente, la tendenza alla riscoperta dei vitigni autoctoni di antiche tradizioni ha riportato alla ribalta il vitigno Barsaglina, e le più recenti sperimentazioni confermano le sue potenzialità, evidenziando una spiccata tipicità gusto-olfattiva che nulla ha a che vedere con i difetti a suo tempo riscontrati.


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: medio-grande, pentagonale, trilobata
    • Grappolo: medio a forma piramidale, compatto, a volte alato
    • Acino: medio-piccolo, sferoidale nei grappoli spargoli e ovoide in quelli compatti 
    • Buccia:  di colore nero-viola


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Vinificato in purezza, il vitigno Barsaglina dà un vino rosso rubino assai ricco di polifenoli, di buona gradazione alcolica, dal gusto pieno ed equilibrato e un profilo olfattivo intenso e fine, dalle nette sensazioni vinose e buone note fruttate.

BIANCHETTA GENOVESE

Varietà: 026 BIANCHETTA GENOVESE - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970


Vitigno Bianchetta Genovese | Assovini.it


Il vitigno Bianchetta Genovese a bacca bianca viene coltivato nella regione Liguria.

La "Bianchetta" è un vitigno da vino, ma viene anche consumata direttamente in apprezzabili quantità e rappresenta pertanto una buona aliquota dei q.li 50.000 di uve da vino che la provincia di Genova utilizza a tal fine. La parte più notevole però viene vinificata e normalmente si mescola con le uve di vari altri vitigni; le mescolanze però variano molto tra loro in quantità e qualità in rapporto alla diversa platea ampelografica delle piccole aziende (che sono dominanti) ed è in questo fatto che vanno ricercate le non lievi differenze qualitative dei vini che ne derivano. 


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: medio-piccola, pentgonale, itera o trilobata
    • Grappolo: medio o medio-piccolo, conico, con2 o 3 ali, compatto
    • Acino: medio-piccolo, elissoidale
    • Buccia: leggermente pruinosa, sottile, di colore bianco-verdastro o bianco-giallastro.


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Dal vitigno Bianchetta Genovese si produce un vino bianco di colore giallo paglierino scarico, profumo delicato, sapore fresco, secco e leggero, da bere entro il suo primo anno di vita.

BOSCO

Varietà: 036 BOSCO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970


Vitigno Bosco | Assovini.it


Il vitigno Bosco a bacca bianca viene coltivato nella regione Liguria.

La sua fama deriva dal fatto che è il componente principale dello Sciacchetrà delle Cinque Terre, simbolo dell'enologia eroica della Riviera del Levante. La storia è poco nota, così come le sue origini. Qualcuno sostiene che il nome del vitigno possa derivare dal "bosco" della Villa dei Marchesi di Genova, da cui sarebbero stati prelevati alcuni tralci poi impiantati nelle Cinque Terre (La Spezia); da ciò il nome Uva Bosco. 


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: media, pentagonale e quinquelobata.
    • Grappolo: medio o medio-grande, conico e allungato, alato , da spargolo a molto spargolo.
    • Acino: medio, ellissoidale 
    • Buccia: spessa, pruinosa, di colore verde-grigio giallastro, più scura nella parte esposta al sole.


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Raramente vinificato in purezza, assieme alle uve Albarola e Vermentino si ottiene il vino bianco delle Cinque Terre, mediamente profumato, secco e leggero. La tipologia Passito, detto Sciacchetrà, presenta un bouquet profumato di nocciola e fichi secchi. Al palato è caldo e avvolgente, persistente e armonico.
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