Varietà: 223 SCHIAVA GRIGIA - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Schiava Grigia, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto.
La Schiava Grigia è un vitigno che fa parte della numerosa e variegata famiglia Schiava, all'interno della quale si differenziano da una parte la varietà Schiava Nera e i suoi derivati e dall'altra tre tipi di Schiava che vengono solitamente accomunati tra loro, anche se nel Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite sono stati iscritti come vitigni autonomi: Schiava Grigia, appunto, Schiava Gentile e Schiava Grossa.
La tipologia Grigia sembra essere la più rustica e quella che si adatta meglio a qualsiasi tipo di terreno. Non è chiaro invece perchè le sia stato abbinato l'aggettivo Grigia, anche se la spiegazione più plausibile va ricercata nella notevole pruinosità degli acini, che ricopre con una patina grigia il colore blu violetto della buccia.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, orbicolare, trilobata o quasi intera
- Grappolo: medio, alato, spargolo
- Acino: medio, subrotondo
- Buccia: pruinosa, tenera, di medio spessore e colore blu-violetto
- Denominazioni vinificate in Lombardia
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Schiava Grigia solitamente si ottengono vini abbastanza scuri e profondi, con profumi fragranti e fruttati (frutti rossi freschi e maturi), spesso con note di viola e di mandorla. Il corpo è abbastanza sostenuto ma mai troppo solido, così come la carica tannica, favorendo un consumo facile, piacevole e appagante.
Varietà: 289 SCHIAVA GROSSA - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Schiava Grossa, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto.
La Schiava Grossa è un vitigno che fa parte della numerosa e variegata famiglia Schiava, all'interno della quale si differenziano da una parte la varietà Schiava Nera e i suoi derivati e dall'altra tre tipi di Schiava che vengono solitamente accomunati tra loro, anche se nel Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite sono stati iscritti come vitigni autonomi: Schava Grossa, appunto, Schiava Gentile e Schiava Grigia.
La tipologia Grossa differisce da questi ultimi per le maggiori dimensioni del grappolo e degli acini (che spiegano l'aggettivazione) e per una produttività più elevata.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, orbicolare, trilobata o quasi intera
- Grappolo: medio, alato, spargolo
- Acino: medio, subrotondo
- Buccia: pruinosa, tenera, di medio spessore e colore blu-violetto
- Denominazioni vinificate in Lombardia
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Schiava Grossa, così come anche dai vitigni Schiava Gentile e Schiava Grigia, si ottengono solitamente vini abbastanza scuri, con profumi fragranti e fruttati (frutti rossi freschi e maturi) e un gusto fresco e semplice. La maggiore produttività può portare però a un corpo più leggero e a una minore concentraione rispetto alle altre due tipologie, con sensazioni tanniche più contenute e maggiore acidità.
Varietà: 231 SYRAH - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Syrah, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto.
Il Syrah (o Shiraz) è un vitigno a bacca rossa dalle origini controverse, alcuni infatti ritengono che la sua provenienza sia l'Iran mentre altri pensano che le sue radici storiche siano legate al territorio di Siracusa dal quale si è poi disperso per poi essere reintrodotto in Italia dalla vicina Francia.
Il termine con il quale si designa il vitigno Syrah è relativamente recente. Fu adottato ufficialmente solo nella prima metà dell’800, con la creazione delle prime collezioni ampelografiche francesi, rese necessarie dall’arrivo della fillossera. Prima di allora il vitigno era chiamato Serine o Serene, ed era spesso confuso con la Mondeuse, denominata fino alla fine di quel secolo Grosse Syrah.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: medio-grante, pentagonale, tri o pentalobata
- Grappolo: medio, allungato, cilindrico, talvolta alato, semispargolo.
- Acino: medio o medio-piccolo, ovale
- Buccia: poco consistente, molto pruinosa, di colore blu-nero.
- Denominazioni vinificate in Lombardia
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Syrah si ottiene un vino di colore rosso tendente al violaceo. Al naso è complesso, fruttato e floreale, con sentori di frutti rossi e violetta. Al palato è secco, di corpo, tannico e discretamente alcolico. Si presta all'affinamento in barriques e all'uvaggio con vitigni quali il Cabernet Sauvignon, il Sangiovese e altri.
Varietà: 232 TEROLDEGO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Teroldego, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Basilicata, Lombardia, Marche, Sardegna, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Veneto.
Il Teroldego è il vitigno simbolo dell'enologia trentina dal quale si ricava quello che giustamente viene, da sempre, considerato il "principe" dei vini trentini. L'origine del vitigno si perde nella notte dei tempi, anche se alcune caratteristiche biochimiche lo farebbero imparentare al Marzemino, facendolo derivare dalle lontane contrade dell'Asia Minore. E' certo, tuttavia, che l'origine del nome deriva da un toponimo: quella località Teroldeghe, situata nel comune di Mezzolombardo, presente in numerosi atti notarili, fino dal 1480, quando, in un atto di compravendita, si cita un pagamento di "due brente di vino Teroldego". Indubbiamente più vicina alla leggenda è, invece, la tesi che vuole il nome derivato da Tiroler Cold, l'oro del Tirolo, così come il vino veniva chiamato alla corte di Vienna.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: grande, pentagonale, trilobata
- Grappolo: medio-grande, piramidale, raramente cilindrico, allungato, talvolta con due ali, mediamente compatto
- Acino: medio, sferoidale o subrotondo, allungato
- Buccia: spessa, molto pruinosa, di colore blu-nero
- Denominazioni vinificate in Lombardia
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Teroldego si ottiene un vino di colore rosso rubino intenso. Al naso è fruttato e floreale, con note di lampone e di viola. Al palato è asciuttto, di corpo, lievemente tannico, fine ed armonico, con buona predisposizione all'invecchiamento.