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ANSONICA

Varietà: 013 ANSONICA - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970


Vitigno Ansonica | Assovini.it


Il vitigno Ansonica (o Inzolia), a bacca bianca, viene coltivato nelle regioni: Basilicata, Calabria, SardegnaSiciliaToscana.

Nonostante la scarsa attendibilità delle fonti scientifiche, sembra sia assodata l'origine siciliana del vitigno Inzolia, grazie ad alcune testimonianze che riconducono al periodo della dominazione Normanna nel Mediterraneo orientale. In epoca successiva si sarebbe diffuso in Sardegna e poi in Toscana dove avrebbe trovato una patria d'elezione sull'Isola d'Elba e in misura inferiore sull'Isola del Giglio. 

Il termine Inzolia è peraltro riservato alla sola versione siciliana del vitigno, che in altre zone assume il nome di Ansonica (probabilmente dall'antico francese sorie, fulvo, color oro), come risulta anche dall'iscrizione al Registro Nazionale delle Varietà del 1970.

Oggi l'Inzolia è tra i vitigni a bacca bianca più diffusi in Sicilia, dopo il Catarratto e il Trebbiano, e negli ultimi decenni viene anche vinificato in purezza dal molte aziende affermate del panorama vinicolo siciliano, e ciò ha contribuito a diffondere nel mondo un'immagine dinamica dell'enologia isolana.


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: media, pentagonale
    • Grappolo: medio-grande con una/due ali
    • Acino: medio-grande, regolare 
    • Buccia: di colore giallo-ambrato


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Solitamente assemblato ad altre varietà a bacca bianca, specie CatarrattoGrillo, l'Ansonica (o Inzolia) spesso ottiene i migliori risultati dalla vinificazione in purezza, dalla quale si ricava un vino di colore giallo paglierino dai riflessi verdolini e dai profumi intensi ed avvolgenti in cui si riconoscono toni di frutta fresca e acerba, erbacei, minerali e balsamici. Al gusto ha buon corpo e risulta mediamente caldo, armonico, sostenuto da una spina acida evidente e da una buona armonia complessiva.

ARNEIS

Varietà: 014 ARNEIS - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970


Vitigno Arneis | Assovini.it


Il vitigno Arneis, a bacca bianca, viene coltivato nelle regioni Piemonte e Sardegna.

L’origine di questo vitigno a bacca bianca si perde nella notte dei tempi, così come non si conosce con esattezza la sua zona d’origine. Alcuni documenti lo legherebbero già fin dal Quattrocento al Roero, oggi terra privilegiata per la sua coltivazione.

Dopo aver prosperato lungo i secoli, questo vitigno venne fatalmente colpito dalla crisi della viticoltura e dallo spopolamento delle campagne a cavallo delle due guerre mondiali. Alla fine degli anni Sessanta era ridotto a pochi filari sparsi tra quelli di Nebbiolo, perché i suoi acini dolcissimi e di precoce maturazione tenevano lontani gli uccelli dalle uve nere, più remunerative.

È stata l’intuizione imprenditoriale di alcuni produttori che hanno voluto imporre un bianco di valore in una terra che sembrava destinata solo ai vini rossi a ridare visibilità e prestigio a questo vino e al suo territorio d’elezione.

All’origine del rilancio e delle nuove fortune dell’Arneis ci sono anche le selezioni clonali che lo hanno decisamente migliorato. Fino a qualche decennio fa, infatti, le viti erano piuttosto difformi e da questo potrebbe derivare il nome, che nel dialetto locale significa “birichino” o “scapestrato”.


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: di media grandezza, forma orbicolare-pentagonale; lobatura non sempre regolare, trilobata, spesso con accenni a cinque lobi;
    • Grappolo: grandezza media (cm 15-17), molto compatto, forma cilindro-piramidale, talvolta alato; peduncolo grosso, visibile per un breve tratto, colore verde;
    • Acino: grandezza media (mm 12-18); forma sferoide (apparentemente allungato perché schiacciato), regolare; ombelico ben evidente, persistente;
    • Buccia: pruinosa, colore bianco-giallo-verdastro, poco regolare; spessore più che medio, consistente.


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Il vitigno Arneis è impiegato esclusivamente per la vinificazione. Il vino che si ottiene ha colore giallo paglierino, profumi fini di fiori e frutta bianca, erba, gusto pieno, acidulo, con retrogusto di mandorla amara. Talvolta l'Arneis si presta bene come base per spumanti. In passato si aggiungeva ai vini rossi BarberaNebbiolo per ammorbidirne il sapore.

BARBERA

Varietà: 019 BARBERA - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970


Vitigno Barbera | Assovini.it


Il vitigno Barbera, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto.

Il vitigno Barbera ha origini molto antiche e i primi documenti che ne danno testimonianza risalgono a qualche secolo fa. La prima traccia formale si trova in un documento catastale del comune di Chieri, presso Torino, nel 1514. Non è però lontana dal vero l’ipotesi secondo cui la sua diffusione risalga a molto prima, magari con nomi differenti a seconda dei luoghi, cosa molto frequente in passato. Frequenti ad esempio i riferimenti contenuti nel Codex Astensis ad un’uva chiamata “de bonus vitibus berbexinis”, che si dice molto diffusa a Canelli e dintorni già nel XIII secolo e forse identificabile proprio con il vitigno Barbera.

La Barbera, come ci ricorda il Professor Dalmasso (uno dei più importanti enologi italiani del ‘900), viene poi nominata in una lettera del 1609, scoperta dal Dottor Arturo Bersano nell’archivio comunale di Nizza Monferrato. In essa risulta che in quell’anno vennero inviati "nel Contado di Nizza de la Paglia appositi incaricati per assaggiare il vino di questi vigneti, e in particolare lo vino barbera per servizio di S.A. Serenissima e di pagargli al giusto prezzo". Il che significa che la fama del vino Barbera prodotto nell’astigiano era giunta fino alla corte ducale di Mantova dove non mancavano le occasioni per banchettare e per apprezzare i migliori vini d’Italia .

Alla fine del Settecento, nel primo trattato di ampelografia dei vitigni piemontesi, veniva così definita «vino possente, sempre piuttosto severo, ma ricco d’un profumo squisito, e d’un sapore che alla forza accoppia la finezza» (Sulla coltivazione della viti, Nuvolone, 1798).

A fine Ottocento se ne attestava quindi la storicità e l’importanza per l’enologia piemontese: «vitigno conosciutissimo ed una delle basi principali dei vini dell’Astigiano e del basso Monferrato, dove è indigeno e da lunghissimo tempo coltivato…» (Ampelografia della provincia di Alessandria, Carlo Leardi e Pier Paolo Demaria, 1875).

Molto è cambiato in questi ultimi secoli, anche grazie ad etichette vinicole di pregio che hanno rivoluzionato la percezione e l’immagine della Barbera sul mercato interno e internazionale.


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: media, pentagonale, pentalobata, verde chiara.
    • Grappolo: medio, piramidale, compatto, alato.
    • Acino: medio, ellissoidale
    • Buccia: pruinosa,  di colore blu intenso, sottile, consistente, dal sapore neutro.


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Impiegato esclusivamente per la vinificazione, il Barbera mostra ottime proprietà sia quando lavorato in purezza, sia quando abbinato ad altre varietà. Se da solo, presenta colore rosso rubino, è ricco di profumi con richiami di frutta rossa, sottobosco e spezie, mentre in bocca lascia emergere un gusto asciutto, austero, sostenuto da acidità evidente. Quando abbinato, apporta alle varietà associate alcol, acidità e spesso anche colore.

CABERNET SAUVIGNON

Varietà: 043 CABERNET SAUVIGNON - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970


Vitigno Cabernet Sauvignon | Assovini.it


Il vitigno Cabernet Sauvignon, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto.

Di origine Bordolese, nelle zone del Mèdoc e delle Graves, è senz'altro la varietà più rinomata al mondo per la produzione di vini di grande qualità e longevità. Viene spesso usato in assemblaggio con Cabernet franc e Merlot, uvaggio che ha preso il nome di bordolese, dove è stato introdotto. In Italia ne esistono molte versioni, sia in purezza che con altri vitigni rossi.


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: di media grandezza, pentagonale, quinquelobata con seni chiusi a bordi sovrapposti, quasi glabra.
    • Grappolo: medio-piccolo, cilindrico, spesso con un'ala evidente, mediamente compatto
    • Acino: medio, sferoidale
    • Buccia: di colore blu-violaceo, consistente, polpa un po' carnosa e di sapore leggermente erbaceo.


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Il Vitigno Cabernet Sauvignon è in grado di produrre vini intensi già nel colore, ricchi di tannini e sostanze aromatiche, capaci di lungo invecchiamento; grazie alla grande struttura di questo vitigno, si possono osare lunghe macerazioni e affinamento in legno, soprattutto rovere francese, che gli consentono di esprimere nel tempo un bouquet complesso e affascinante.
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