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Pecorino del Monte Poro DOP Dop registrata con Reg. (UE) n. 2020/974 della Commissione del 06/07/2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea serie L 215 del 07/07/2020 Il Pecorino del Monte Poro DOP è un formaggio prodotto con latte di pecora crudo e intero. La zona di allevamento, di produzione e di stagionatura del Pecorino del Monte Poro è rappresentata esclusivamente dai seguenti comuni della provincia di Vibo Valentia tutti appartenenti al comprensorio del Monte Poro: Joppolo, Spilinga, Zungri, Rombiolo, Nicotera, Limbadi, Zaccanapoli, Drapia, Filandari, Briatico, Ricadi, Maierato, Mileto, San Calogero, Parghelia, Pizzo Calabro, Stefanaconi, Filogaso, Tropea, San Costantino Calabro, San Gregorio d’Ippona, Sant’Onofrio, Vibo Valentia, Zambrone, Cessaniti, Ionadi, Francica Ha una forma rotonda con facce piane, la struttura della pasta è compatta con eventuale leggera occhiatura ed il colore varia dal bianco al paglierino più o meno intenso a seconda del periodo di stagionatura. Il sapore è fragrante, pastoso con aromi di fiori selvatici, di macchia mediterranea, di fieno e con un retrogusto lievemente nocciolato Il Pecorino del Monte Poro Dop può essere commercializzato fresco, semistagionato e stagionato

Pancetta di Calabria DOP D.O.P. registrata con Reg. Ce n. 134/98; successiva modifica approvata con Regolamento di esecuzione (UE) della Commissione del 23/07/15, pubblicato in GUUE L 198/14 del 28/07/15 La zona di produzione della “Pancetta di Calabria” ricade nell’intero territorio della Regione Calabria I suini devono essere nati e allevati in Calabria e devono presentare le caratterisitiche proprie del suino pesante italiano impiegando razze tradizionali di taglia grande quali la Apulo-Calabrese, la Large White e la Landrace Italiana. La “Pancetta di Calabria” è ricavata dalla parte antomica specifica dei suini (sottocostato inferiore). Viene sottoposta a salatura, per un periodo da quattro a quattoridici giorni. Successivamente la pancetta viene lavata con acqua e bagnata con aceto di vino. La parte superficiale può essere ricoperta con polvere di peperoncino e/o con gli altri ingredienti ammessi dal disciplinare. Segue quindi un periodo di stagionatura per non meno di trenta giorni. La “Pancetta di Calabria”, all’atto dell’immissione al consumo presenta le seguenti caratteristiche: forma rettangolare con uno spessore variabile tra 3 e 5 cm. Colore della parte esterna rosso, marcato dalla presenza di polvere di peperoncino. Aspetto al tsaglio roseo, con striature sottili alternate di magro e di grasso. Il profumo è intenso naturale. Buona la sapidità. La “Pancetta di Calabria” può essere immessa al consumo in pezzi singoli, ovvero confezionata sottovuoto o in atmosfera protettiva, intera, in tranci, affettato o cubettatata.

Olive da tavola "Nocellara del Belice" D.O.P. registrata con Reg. (CE) n. 134 del 20/01/1998 pubblicato su G.U.C.E. n. 15 serie L del 21/01/1998 L'oliva da tavola Nocellara del Belice D.O.P. è prodotta da olive della varietà omonima, con presenza di eventuali cloni locali e di varietà impollinatrici autoctone. La zona di produzione corrisponde al territorio amministrativo di alcuni comuni in provincia di Trapani. La densità massima di impianto è pari a 300 piante per ettaro, mentre la produzione massima di olive per ettaro non deve superare i 7000 Kg. Le olive devono essere avviate alla lavorazione entro 24 ore dalla raccolta. I sistemi di lavorazione sono caratteristici e specifici, a seconda che si tratti di olive verdi o nere. All'atto dell'immissione al consumo le olive devono essere vendute in recipienti di vetro, banda stagnata o pellicole per alimenti, contenitori di plastica o terracotta.

Olive da tavola "Bella della Daunia" D.O.P. registrata con Reg. (CE) n. 1904 del 7/09/2000 pubblicato su G.U.C.E. serie L n. 228 del 8/09/2000 La denominazione di origine protetta "La Bella della Daunia", designa le olive da mensa di colore verde e di colore nero ottenute dalla varietà di olivo la “ Bella di Cerignola”. La zona di produzione della denominazione di origine protetta “La Bella della Daunia”, comprende in provincia di Foggia, parte dei territori comunali di Cerignola, Orta Nova, Stornarella e Trinitapoli e gli interi agri di San Ferdinando e Stornara. Il sistema di coltivazione deve essere quello tradizionalmente adottato nella zona, fortemente legato ai peculiari caratteri orografici e pedoclimatici. I sistemi di potatura annuale, le forme di allevamento e i sesti di impianto sono quelli tradizionali della zona. Le olive verdi destinate alla produzione della DOP “La Bella della Daunia” devono subire un processo di trasformazione con Sistema Sivigliano, mentre le olive nere subiscono un processo di trasformazione con Sistema Californiano.

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