OFFIDA DOCG

OFFIDA DOCG

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.M. 23.05.2001, G.U. 136 del 14.06.2001 - Approvato DOCG con D.M. 15.06.2011, G.U. 149 del 29.06.2011

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 30.11.2011 


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Offida D.O.C.G.

La Denominazione di Origine Controllata e Garantita «Offida» è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Pecorino
  2. Passerina
  3. Rosso

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Offida

 

  • Offida Pecorino (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Pecorino
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Marche.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, un buon livello di acidità; all’olfatto si riscontrano note floreali (fiori bianchi), fruttate di ananas, sentori di anice e salvia e al gusto sono freschi, minerali sapidi, con un retrogusto persistente.

  • Offida Passerina (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Passerina
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Marche.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino con riflessi giallognoli, all’olfatto si riscontrano note di frutta a polpa gialla e sentori agrumati, e al gusto sono freschi, minerali e hanno un retrogusto persistente.

  • Offida Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Montepulciano
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Marche
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino con tendenza al granato, all’olfatto spiccano note di frutti rossi e sentori di liquirizia e cioccolato, e al gusto sono morbidi, ampi con un lunghissimo retrogusto.

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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Offida

La zona geografica che delimita la DOCG Offida ricade nella parte sud della regione Marche a cavallo tra le province di Ascoli Piceno e Fermo, e comprende un’area che va dalla zona litoranea sino ad arrivare ad una media alta collina.

La Zona di Produzione del Vino DOCG Offida è localizzata come segue:

  • la tipologia Offida Rosso riguarda la provincia di Ascoli Piceno e comprende il territorio dei comuni di Ripatransone, Offida, Acquaviva Picena, Castorano, Castel di lama, Cossignano, Appignano del Tronto e, in parte, il territorio dei comuni di Ascoli Piceno, Colli del Tronto, Spinetoli, Monsampolo del Tronto, Grottammare, Massignano, Carassai, Montefiore dell'Aso, Montalto Marche, Castignano, Monteprandone e San Benedetto del Tronto.
  • la tipologia Offida Pecorino riguarda la provincia di Ascoli Piceno e comprende il territorio dei comuni di Acquaviva Picena, Appignano del Tronto, Casteldilama, Castorano, Castignano, Cossignano, Montefiore dell'Aso, Offida, Ripatransone e, in parte, il territorio dei comuni Ascoli Piceno, Colli del Tronto, Carassai, Cupramarittima, Grottammare, Montalto Marche, Massignano, Monsampolo del Tronto, Montedinove, Monteprandone, Petritoli, Rotella, San Benedetto del Tronto e Spinetoli.
  • la tipologia Offida Passerina riguarda la provincia di Fermo e comprende il territorio dei comuni di Campofilone e Pedaso.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Offida

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Offida prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell'uva in vino per tutte e 3 tipologie di vino Offida: Pecorino, Passerina e Rosso, deve essere non superiore al 70%. Qualora la resa uva/vino superi detto limite ma non il 75%, l'eccedenza non ha diritto alla denominazione di origine controllata e garantita. Oltre il 75% decade il diritto alla denominazione di origine controllata e garantita per tutta la partita.
  • Le pratiche enologiche sono quelle tradizionali della zona per la vinificazione in bianco; per i vini rossi, oltre alle tradizionali pratiche di vinificazione dei vini rossi tranquilli, essendo l’Offida Rosso un vino strutturato di ampio corpo e molto longevo, l’elaborazione comporta un periodo di invecchiamento obbligatorio di 24 mesi di cui 12 mesi in legno e di ulteriori 3 mesi di affinamento in bottiglia.

4. Produttori di Vino DOCG Offida

Con l’utilizzo della DOCG Offida i Produttori Vinicoli Marchigiani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Offida

Il Pecorino può abbinarsi a zuppe di pesce, brodetto, sarde alla marchigiana. Il Passerina si offre per gustosi abbinamenti con molluschi, crostacei e zuppe di pesce ma anche con la parmigiana di cardi. Il Rosso richiede abbinamenti a primi piatti con salse ricche e secondi piatti a base di carni sia rosse che bianche, ma soprattutto con formaggi e salumi caratteristici quali la Casciotta di Urbino, il Formaggio di Fossa, il Prosciutto di Carpegna e i salami. 


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Offida

La millenaria storia vitivinicola del Piceno, territorio di coltivazione dei vitigni della DOCG Offida, che va dall’epoca dei Piceni fino ad oggi, attestata da numerosi documenti e reperti, si sostanzia nella costante interazione dell’uomo con il territorio, nelle tradizionali tecniche di coltivazioni della vite e delle tecniche enologiche, tramandate da generazioni di contadini che con il passare del tempo si sono sempre più evolute ed affinate, fino a dare come risultato i vini Offida DOCG.

Nell’epoca medioevale i prodotti dei campi riuscivano a malapena a sfamare i pochi abitanti dei piccoli borghi; nell’etá dei Comuni anche nel piceno le condizioni di vita migliorarono, con un conseguente aumento dei consumi. La vite riprese un ruolo significativo nell’economia rurale e nella societá anche perché il vino cessó di essere una bevanda solo liturgica, o comunque di esclusivo appannaggio del clero e dei nobili, ed entró nelle abitudini di una più vasta comunitá di persone.

Durante il periodo della mezzadria la vite era coltivata in arativi vitati che permettevano nuovi equilibri economici, seppure a costo di un maggiore sfruttamento dei suoli. In quel periodo il vino era considerato un alimento. Negli anni del passaggio dallo Stato Pontificio al Regno d’Italia, verso il 1890 giunse nel Piceno la Fillosera, mentre dieci anni prima era giunta la Peronospora, entrambe importate dall’America e i due parassiti si aggiunsero all’Oidio giá segnalato prima. Per la viticoltura Picena fu un colpo devastante. Mentre l’Oidio si riusciva a contenerlo con lo zolfo, per entrambi gli altri due parassiti dovettero passare diversi anni prima che fossero trovati i giusti rimedi, soprattutto per la fillossera. La soluzione per combattere il parassita venne trovata dopo circa quarant’anni, con l’impiego dei portinnesti di vite americana; fu proprio in questo periodo che nelle Marche nacquero le Cattedre Ambulanti di Agricoltura, che svolsero un ruolo importantissimo nel miglioramento delle tecniche di coltivazione e nel rinnovamento degli impianti viticoli e delle tecniche enologiche.

Dopo la prima guerra mondiale, con la nascita dei nuovi movimenti sociali, si formarono le prime leghe contadine ed i proprietari si impegnarono a migliorare la produttività dei fondi, con una seppur lenta introduzione di nuove tecnologie che accrescessero i redditi delle famiglie contadine, quali i perticari con gli aratri in ferro, le prime trattrici, l’impiego di fertilizzanti minerali etc. Ai primi successi si reagì con la frammentazione dei poderi e con la riduzione delle superfici degli stessi, nei quali tutta la famiglia contadina lavorava, dai bimbi alle madri feconde. É in quegli anni che iniziò la trasformazione della viticoltura Picena, nonostante la diminuzione delle superfici totali, con il passaggio da promiscua a specializzata.

Con la fine della mezzadria nel Piceno vennero alla ribalta nuove figure di proprietari che accorpando più poderi dettero vita ad aziende a conduzione diretta. Alla fine degli anni ‘80 si accresce l’interesse per i vitigni di antica coltivazione di questa area, Pecorino, Passerina e Montepuliciano, che per iniziativa di alcuni viticoltori lungimiranti della zona vennero studiati, piantati, coltivati con il risultato di dare origine a dei vini unici, apprezzati sia in Italia che all’estero. Su di essi iniziarono allora progetti di divulgazione e promozione che sfociarono nel 2001 nell’istituzione della DOC Offida.

Negli anni successivi visti i successi nel campo commerciale, e per rispondere alle esigenze dei produttori di migliorare sempre più le tecniche di coltivazione, Vinea, un’associazione di produttori viticoli, promosse in collaborazione con l’Universitá di Milano uno studio di zonazione dell’area dove vennero studiate le interazioni dei tre vitigni con l’ambiente e con i fattori umani per valutare la vocazionalità dei vitigni suddetti all’ambiente di coltivazione del Piceno. Sull’onda dei risultati di questo studio e sui sempre maggiori apprezzamenti e riconoscimenti sia a livello nazionale sia internazionale dei vini Offida, nel 2010 è iniziato l’iter per chiedere il riconoscimento della DOCG, che puntualmente é arrivato con DM del 15 giugno 2011.

Additional Info

  • Regione: Marche
  • Tipologie: Vino Bianco, Vino Rosso
  • Versioni: Secco - (Vino privo di residuo zuccherino)
  • Denominazione: D.O.C.G. (Denominazione di Origine Controllata e Garantita)
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