NEGROAMARO DI TERRA D'OTRANTO DOC

NEGROAMARO DI TERRA D'OTRANTO DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 04.10.2011, G.U. 245 del  20.10.2011
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Negroamaro di Terra d’Otranto D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Negroamaro di Terra d'Otranto” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso, anche Riserva
  2. Rosato, anche Spumante e Frizzante

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Negroamaro di Terra d’Otranto

  • Negroamaro di Terra d’Otranto Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Negro Amaro
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso con eventuali riflessi tendenti al granato con l'invecchiamento, odore gradevole, intenso e sapore pieno, armonico.

  • Negroamaro di Terra d’Otranto Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Negro Amaro
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso con eventuali riflessi tendenti al granato con l'invecchiamento odore, gradevole, intenso e sapore pieno, armonico.

  • Negroamaro di Terra d’Otranto Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Negro Amaro
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosato più o meno intenso, odore delicato, fruttato e sapore pieno, armonico, vivace.

  • Negroamaro di Terra d’Otranto Rosato Frizzante (Vino Frizzante Rosato)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
  • => 90% Vitigno Negro Amaro
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dalla spuma fine ed evanescente, colore rosato più o meno intenso, odore delicato, fruttato e sapore da secco ad amabile, armonico.

  • Negroamaro di Terra d’Otranto Rosato Spumante (Vino Spumante Rosato)
  • Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry
  • => 90% Vitigno Negro Amaro
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dalla spuma fine ed effervescente, colore rosato più o meno intenso, odore delicato, fruttato e sapore fresco, armonico, da extrabrut a extradry.

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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Negroamaro di Terra d’Otranto

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Negroamaro di Terra d’Otranto si estende sulle colline pugliesi situate nell'Arco Jonico e nella Penisola Sorrentina, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Negroamaro di Terra d’Otranto è localizzata in:

  • provincia di Brindisi e comprende l'intero territorio provinciale.
  • provincia di Lecce e comprende l'intero territorio provinciale.
  • provincia di Taranto e comprende l'intero territorio provinciale.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Negroamaro di Terra d’Otranto

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Negroamaro di Terra d’Otranto prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Negroamaro di Terra d’Otranto non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC, ma potrà essere destinata alla produzione dei Vini IGT tra quelli prodotti nel territorio. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Per le uve destinate alla produzione di tutte le tipologie di Vino DOC Negroamaro di Terra d’Otranto è consentito l'appassimento sulla pianta oppure su stuoie in cassette poste in locali idonei.
  • Il vino DOC Negroamaro di Terra d’Otranto con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi.
  • Nella designazione dei Vini DOC Negroamaro di Terra d’Otranto può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Negroamaro di Terra d’Otranto è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad eccezione delle tipologie di Vino Frizzante e Spumante.

4. Produttori di Vino DOC Negroamaro di Terra d’Otranto

Con l’utilizzo della DOC Negroamaro di Terra d’Otranto i Produttori Vinicoli Pugliesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Negroamaro di Terra d’Otranto

Sagne ‘incannulate servite con una zuppa di ceci, o con polpette al sugo, carne di agnello o gli "gnomerelli", involtini di frattaglie legati con budello.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Negroamaro di Terra d’Otranto

Il Negromaro é di remota introduzione, le coltivazioni dell'area meridionale della Puglia infatti, sin dal VI secolo a.C., erano caratterizzate quasi unicamente da questo vitigno. Questo vitigno trova infatti il suo principale bacino viticolo nelle provincie di Brindisi e Lecce dove oggi rappresenta circa il 72% della superficie vitata.

L’intero territorio è disseminato di testimonianze e reperti di quell’epoca che documentano la presenza della vite e l’eccellente qualità dei vini ottenuti. La coltivazione era praticata ancora prima dell’insediamento dei Fenici (2000 a.C). Nuovi vitigni e tecniche di coltivazione, si svilupparono ulteriormente con l’arrivo dei coloni greci.

L’occupazione romana trovò vini eccellenti; anche in seguito alla caduta dell’Impero romano, lo sviluppo viticolo della regione non si arrestò, ed ebbe con Federico II (XII sec.) la diffusione di nuovi vitigni; nel ‘600 diventò la cantina d’Europa; erano i tempi della Compagnia delle Indie che fece base a Brindisi.

Buone testimonianze enologiche e viticole non mancano nelle epoche successive, ma sempre l’attività svolta intorno alla vigna interessa la piccolissima proprietà contadina ed in particolare la colonia e la mezzadria, che trovano in questa coltura occasione di lavoro per tutta la famiglia; attorno alla vigna ci saranno sempre piante fruttifere d'ogni sorta, attraverso cui il sostentamento sarà assicurato quasi in regime autarchico, garantendo preziose riserve di prodotti da barattare.

La vigna stessa è concepita con differenti specie che potessero arrivare a maturazione in periodi differenti ed anche per avere qualità diversificate. Il modello plurivarietale si affermerà nelle antiche vigne antiche anticipando il recente sistema di blend atto a migliorare o ammorbidire le asperità monovarietali.

Con le moderne metodologie del dopo fillossera questo modello sarà abbandonato e si preferirà il monovitigno intensivo. I primi scambi commerciali, preferenziali per ragioni di dominazione, raggiungeranno Napoli e, subito dopo l'Unità d'Italia, il mercato settentrionale; molti mediatori del nord faranno carico di vini pugliesi; infine i francesi, diverranno i maggiori compratori.

Sul finire dell'800 la Puglia diverrà la principale esportatrice di vini d'Italia. Nella metà dell’ottocento sorsero moderni impianti per la pigiatura delle uve e la vinificazione in prossimità della ferrovia per agevolare gli scambi commerciali. Come riferito dal Falcone (2010), importanti fonti documentali si ritrovano nell’archivio storico della Direzione Generale dell’Agricoltura riguardanti gli inizi del secolo, in particolare su documentazione relativa alle cantine Sociali di Galatina, Gallipoli e Manduria, per una realzione tecnica della Regia Prefettura di Terra D’Otranto, sulla condizione della viticoltura indirizzata all’On. Ministro.

In questo periodo e per le particolari condizioni si richiedeva un incremento della coltivazione della vite e ciò si imponeva a causa della forte richiesta di vini da taglio da parte delle regioni settentrionali costrette a rimediare alla crisi produttiva anche francese causata dalla fillossera. Aglianico, Aleatico, Fiano, Verdeca, Greco, Primitivo, Negroamaro sono i vitigni più rinomati della zona ma bisogna ricordare anche una notevole quantità di altri vitigni a bacca bianca e nera, coltivati da sempre in tutta l’area molto spesso conosciuti solo con nomi locali, che hanno sostenuto per tanto tempo un ruolo importante nella viticoltura locale.

Il Vino DOC Negroamaro di Terra d’Otranto ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 4 ottobre 2011.

Additional Info

  • Regione: Puglia
  • Tipologie: Vino Rosso, Vino Rosato
  • Versioni: Secco - (Vino privo di residuo zuccherino), Abboccato - (Vino leggermente dolce), Amabile - (Vino mediamente dolce), Frizzante - (Vino con aggiunta di anidride carbonica), Riserva - (Vino sottoposto ad invecchiamento), Spumante Extra-brut - (Residuo zuccherino inf. a 6 grammi/litro), Spumante Brut - (Residuo zuccherino inf. a 15 grammi/litro), Spumante Extra-dry - (Residuo zuccherino da 12 a 20 grammi/litro)
  • Denominazione: D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata)
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