TAVOLIERE DELLE PUGLIE DOC

TAVOLIERE DELLE PUGLIE DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 07.10.2011, G.U. 241 del 15.10.2011
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Tavoliere delle Puglie (o Tavoliere) D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Tavoliere delle Puglie (o Tavoliere)” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso, anche Riserva
  2. Rosato
  3. Nero di Troia, anche Riserva

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Tavoliere delle Puglie

 

  • Tavoliere delle Puglie Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 65% Vitigno Nero di Troia
  • =< 35% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso talvolta con riflessi tendenti al granato, odore caratteristico, intenso, fruttato e sapore secco o abboccato, caratteristico.

  • Tavoliere delle Puglie Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 65% Vitigno Nero di Troia
  • =< 35% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino più o meno intenso talvolta con riflessi tendenti al granato, odore delicato, caratteristico e sapore secco o abboccato, di corpo, caratteristico.

  • Tavoliere delle Puglie Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 65% Vitigno Nero di Troia
  • =< 35% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosa più o meno intenso con l’ invecchiamento, odore delicato e fruttato e sapore secco o abboccato, caratteristico.

  • Tavoliere delle Puglie Nero di Troia (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 90% Vitigno Nero di Troia
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso talvolta con riflessi tendenti al granato, odore caratteristico, intenso, fruttato e sapore secco o abboccato, armonico.

  • Tavoliere delle Puglie Nero di Troia Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 90% Vitigno Nero di Troia
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Puglia.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino più o meno intenso talvolta con riflessi tendenti al granato, odore delicato, caratteristico e sapore secco o abboccato, caratteristico.

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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Tavoliere delle Puglie

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Tavoliere delle Puglie è ripartito tra una parvenza di montagna nel nord/ovest della Daunia al confine col Molise e nella presenza di una notevole estensione di pianura inasprita da una zona collinare formata dal compatto altopiano delle Murge. Il un territorio, adeguatamente ventilato e luminoso, favorisce l'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Tavoliere delle Puglie è localizzata in:

  • provincia di Foggia e comprende il territorio dei comuni di Lucera, Troia, Torremaggiore, San Severo, S. Paolo Civitate, Apricena, Foggia, Orsara di Puglia, Bovino, Ascoli Satriano, Ortanova, Ordona, Stornara, Stornarella, Cerignola e Manfredonia.
  • provincia di Barletta-Andria-Trani e comprende il territorio dei comuni di Trinitapoli, S. Ferdinando di Puglia e Barletta.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Tavoliere delle Puglie

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Tavoliere delle Puglie prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Tavoliere delle Puglie non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • I vini DOC Tavoliere delle Puglie Rosso e Nero di Troia con menzione Riserva devono essere sottoposti ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 8 in botti di legno.
  • Nella designazione dei Vini DOC Tavoliere delle Puglie può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Tavoliere delle Puglie è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Tavoliere delle Puglie

Con l’utilizzo della DOC Tavoliere delle Puglie i Produttori Vinicoli Pugliesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Tavoliere delle Puglie

Carni suine e rosse, cacciagione e formaggi pecorini stagionati, salumi contadini, agnello al forno e in umido, pollo e coniglio alla cacciatora.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Tavoliere delle Puglie

La storia del territorio del nero di Troia segue pedissequamente l’evoluzione dei dauni. I primissimi abitanti stabili provengono dalle zone sub-costiere, ricacciati verso l'interno dalle continue invasioni dei popoli balcanici. Gli insediamenti in questo periodo sono prevalentemente in grotta; l'economia è di tipo agro-pastorale.

Questo sistema senza interruzioni intorno all'VIII secolo A.C. in cui stanziano nel territorio i Dauni e i Peuceti, popolazione di provenienza illirica. Benché la tradizione considerasse l'Ofanto come il naturale confine tra la Daunia e la Peucetia, i centri antichi situati a sud del fiume, tra Canosa e Barletta, rivendicano l'appartenenza alla Daunia.

Durante il Medioevo la coltura della vite scomparve dalla daunia agricola. Nell'Era Moderna invece, in Capitanata nel 1850 due gloriose famiglie cerignolane i Pavoncelli e La Rochefocauld impiantarono circa 60 ettari a Nero di Troia allevandolo ad alberello basso; nel giro di pochi anni gli Ha coltivati a Nero di Troia, diventarono 2500.

Quello dell’uva di Troia è uno dei vitigni più antichi e caratteristici della Puglia centro-settentrionale, ma le sue origini sono incerte: sono tante le leggende che militano intorno. Riguardo al suo nome si sono fatte avanti tre ipotesi: la prima ha uno scenario “epico”, in quanto si considera l’Uva di Troia originaria proprio della storica città del’Asia minore di Troia descritta da Omero nei suoi racconti epici. Leggenda vuole che il vitigno sia arrivato in Italia meridionale, e precisamente lungo le coste pugliesi, tramite i colonizzatori greci più di duemila anni fa. Altra ipotesi, meno suggestiva, indica la cittadina albanese Cruja come origine dell’Uva di Troia; mentre più veritiera rimane la tesi che indica il vitigno, originario proprio del territorio limitrofo alla città pugliese di Troia.

Tra tutte, la teoria più affascinante rimane sicuramente quella legata alla leggenda dell’eroe greco Diomede: questi, terminata la guerra di Troia, navigò fino a risalire il fiume Ofanto portando con se tralci di vite della sua terra che piantati, dettero appunto origine all’Uva di Troia.

Del grande valore storico di queste piantagioni fanno fede le diverse citazioni che rimandano a Federico II di Svevia, il quale amava degustare il “corposo vino di Troia”, ed ai marchesi D'Avalos che, acquistata la città nel 1533, e notata l'assoluta qualità ed attitudine dei terreni circostanti, incrementarono notevolmente le coltivazioni di quest’uva.

In realtà, in epoca federiciana, l’esteso territorio di produzione del vitigno era ricompreso sotto un unico regno: da ciò deriva il grande legame che unisce le varie aree, i loro innumerevoli scambi economici e culturali che giustificano appunto la diffusione della produzione su terreni che comprendono un’area molto più ampia della sola provincia di Foggia.

Il Vino DOC Tavoliere delle Puglie ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 7 ottobre 2011.

Additional Info

  • Regione: Puglia
  • Tipologie: Vino Rosso, Vino Rosato
  • Versioni: Secco - (Vino privo di residuo zuccherino), Abboccato - (Vino leggermente dolce), Riserva - (Vino sottoposto ad invecchiamento)
  • Denominazione: D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata)
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