MONREALE DOC

MONREALE DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M.2.11.2000, G.U. 266 del 14.11.2000
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche pubblicate in GU 28 del 03.02.2024

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Monreale D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Monreale” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso, anche Riserva
  2. Rosato
  3. Bianco
  4. Syrah, anche Rosato e Riserva

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Monreale

 

  • Monreale Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigni Catarratto e Inzolia (o Ansonica);
  • =< 50% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia, con un massimo del 30% per il Trebbiano Toscano.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore fine, elegante e sapore delicato, tipico. 

  • Monreale Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigni Nero d'Avola (o Calabrese) e Perricone;
  • =< 50% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Vendemmia Tardiva dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore gradevole, fine, vinoso e sapore armonico, ricco di struttura.

  • Monreale Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigni Nero d'Avola (o Calabrese) e Perricone;
  • =< 50% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore variabile dal rosso rubino carico al granato, odore intenso, armonico e sapore caratteristico, strutturato.

  • Monreale Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 70% Vitigni Nerello Mascalese, Perricone e/o Sangiovese;
  • =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosa tenue più o meno carico, odore fruttato, fragrante e sapore armonico, fresco, talvolta vivace.

  • Monreale Syrah (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Syrah
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso, odore caratteristico, fruttato e sapore ricco di struttura, armonico, gradevolmente tannico.

  • Monreale Syrah Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Syrah
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosato dal colore rosa tenue più o meno carico; Odore fruttato, fragrante; Sapore, armonico, fresco, talvonta vivace.

  • Monreale Syrah Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Syrah
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Riserva dal Colore rosso rubino più o meno intenso; Odore gradevole, fine, vinoso; Sapore armonico, ricco di struttura.

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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Monreale

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Monreale si estende sulle colline della Sicilia nord-occidentale, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Monreale è localizzata in:

  • provincia di Palermo e comprende il territorio dei comuni di Monreale, Piana degli Albanesi, Camporeale, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Santa Cristina Gela, Corleone e Roccamena.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Monreale

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Monreale prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Monreale non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • I vini DOC Monreale nelle varie tipologie di Rosso con menzione Riserva devono essere sottoposti ad invecchiamento per almeno 24 mesi.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Monreale è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Monreale

Con l’utilizzo della DOC Monreale i Produttori Vinicoli Siciliani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Monreale

Insalata di mare, involtini di melanzane, cozze scoppiate, pasta con le sarde, pesce alla griglia. Caponata di melanzane, Pecorino Siciliano stagionato, piatti a base di carne di coniglio e capretto.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Monreale

La zona geografica di produzione delle uve doc comprende gran parte del territorio del comune di Monreale ed alcuni comuni limitrofi, nonché alcuni comuni “inglobati” in quello di Monreale ( San Giuseppe Jato e San Cipirello); tale comprensorio fa parte di quello che era un tempo il potente Arcivescovado di Monreale, costituitosi sotto il periodo normanno. Attorno la metà degli anni ’70 del XII secolo, il re normanno Guglielmo II d’Altavilla fonda infatti l’Abbazia di Santa Maria la Nuova di Monreale dotandola di una lunga serie di privilegi e di possessioni e, di lì a poco, la “promuove” ad Arcivescovado. Un Arcivescovado potentissimo, con enormi estensioni di terreni e possedimenti, che spiega l’attuale cospicua estensione del comune di Monreale, ben più esteso della maggior parte dei comuni siciliani, proprio perché il suddetto comune eredita molti territori dell’ex Arcivescovado in seguito all’abolizione dei privilegi feudali, avvenuta nel 1812, che sancì la fine dell’esercizio dei poteri temporali dell’Arcivescovo.

Nel 1182, con un solenne atto redatto nelle tre lingue ufficiali dell’epoca normanna (greca, latina ed araba) vengono specificati i confini dell’area concessa e, numerose sono le contrade che figurano coltivate a vite. Per diversi secoli l’intero territorio avrà come punto di riferimento Monreale ed il suo potente Arcivescovado, caratterizzandosi con una propria identità politica, culturale ed economica; tutta l’attività economica del territorio, viene controllata e pianificata dall’Arcivescovo di Monreale, signore spirituale e temporale di un immenso territorio, fonte continua di introiti che vengono utilizzati sia per l’esercizio religioso che per il mantenimento di un vasto apparato burocratico, sia per la manutenzione del maestoso Duomo di Monreale.

Il Tabulario di S. Maria la Nuova di Monreale, conserva tutti gli atti originali della concessione di privilegi e delle donazioni, dall’epoca dei normanni sino al medioevo, invece l’Archivio storico diocesano di Monreale riguarda gli ultimi cinque secoli di gestione della diocesi. Da questi importanti archivi si evincono tutta una serie di informazioni che testimoniano quanto la viticoltura fosse diffusa nel territorio e come sia la coltivazione della vite che la vinificazione delle uve, la produzione, il commercio, il trasporto ed il consumo stesso del vino fossero regolati da una serie di disposizioni, norme e dazi, minuziosamente descritti e normati in tali atti. Gli amministratori comunali, emanavano una serie di bandi, cioè di norme pratiche che regolavano la vita del cittadino in ogni suo aspetto; i bandi reperibili negli archivi partono dai primi del 500 fino ai primi decenni dell’800; si tratta dunque di una normativa documentata ed applicata ininterrottamente per quasi cinque secoli e che ovviamente si riferisce ad una prassi consolidatasi nei secoli precedenti.

Per quanto riguarda il vino il primo adempimento era quello di rilevare il vino prodotto o comunque quello posseduto; il vino era infatti soggetto ad una tassa ed il quantitativo prodotto era direttamente rilevato alla fonte dal “cimatore” il quale in 15 giorni rilevava tutto il vino prodotto a Monreale e nel territorio circostante. I “bordonari” (possessori dei muli da trasporto) dovevano mettersi in regola col pagamento della gabella un ora prima di scaricare il vino.

Il consumo medio di vino per gli adulti (età superiore ai 12 anni) era considerato pari ad un quartuccio e mezzo (litri 1,29), al giorno mentre, per i minori di 12 anni, era pari a mezzo quartuccio di vino (0,430 di litri). Veniva pure stabilito il prezzo di vendita del vino, in funzione della produzione annua nella Piana di Palermo e Partinico.

Ma il periodo normanno rappresenta comunque un momento storico di arrivo di un lungo passato che in questo periodo viene codificato e normato dalla burocrazia dell’epoca e quindi perpetuato fino all’800. Infatti numerosi sono i riferimenti degli storici che nel periodo ellenistico-romano testimoniano la presenza della vite in questa zona della Sicilia; Diodoro Siculo riferisce del vino di Triocala, una zona confinante con l’Area del Monrealese ed anche nei primi secoli dell’era cristiana, è testimoniata la coltivazione della vite in tale area; nell’anno 603 in una lettera di San Gregorio Magno viene fatto riferimento alla vendita di vino prodotto dalle vigne della Chiesa palermitana.

Ancora nel 1700 l’Arcivescovado conta ben 72 feudi con una estensione di circa 61.500 ettari, di cui alcuni amministrati direttamente dall’Arcivescovato, alcuni dati in affitto, alcuni a decima (si pagava alla Chiesa un decimo del raccolto), la maggior parte a “masseria”, una sorta di enfiteusi perpetua.

Nel corso dei secoli dunque la viticoltura ha mantenuto un ruolo di coltura molto importante per il territorio, fino ad arrivare ad oggi.

La storia recente è caratterizzata da una evoluzione positiva della denominazione, con l’impianto di nuovi vigneti, la nascita di nuove aziende, la professionalità degli operatori che hanno contribuito ad accrescere il livello qualitativo e la rinomanza della DOC “Monreale”, come testimoniano i riconoscimenti in campo nazionale ed internazionale dei vini a DOC Monreale prodotti dalle aziende della zona geografica di riferimento.

Il Vino DOC Monreale ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 2 novembre 2000.

Additional Info

  • Regione: Sicilia
  • Tipologie: Vino Bianco, Vino Rosso, Vino Rosato
  • Versioni: Secco - (Vino privo di residuo zuccherino), Abboccato - (Vino leggermente dolce), Amabile - (Vino mediamente dolce), Dolce - (Vino dolce), Novello - (Vino ottenuto con un rapido processo di vinificazione), Riserva - (Vino sottoposto ad invecchiamento), Superiore - (Vino avente maggiore titolo alcolometrico), Vendemmia Tardiva - (Vino ottenuto dalla sovramaturazione delle uve)
  • Denominazione: D.O.C. (Denominazione di Origine Controllata)
Oltre 300 buyers, tra Importatori, Grossisti e Distributori in 70 paesi del mondo, sono le collaborazioni attive di Assovini.it

Assovini

Assovini.it è il sito del Vino e delle Cantine ideato nel 1986 e realizzato da un team di Sommelier con la collaborazione di Enologi e Produttori per diffondere i migliori Vini italiani nel mondo.

  • Referente: Salvo Spedale - Sommelier AIS
  • Telefono: +39 389-2856685
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