Strada del Vino Alcamo DOC

Strada del Vino Alcamo DOC

Attraversa il territorio che si affaccia sul Golfo di Castellammare, a occidente di Palermo, e si spinge all’interno fino a Calatafimi. Testimonianze di una delle più significative attività dell’economia e della cultura restano nella tonnara di Scopello, ancora in uso fino a qualche anno fa. Nello stesso territorio, come in tutta questa area della Sicilia fino a Marsala, i vigneti sono disseminati di “bagli”, insolite costruzioni, nate alla metà del XV secolo, per coniugare le esigenze produttive con le necessità difensive. I ricorrenti attacchi dei pirati saraceni, infatti, spinsero i proprietari a fortificare le masserie. Le costruzioni assunsero, così, l’aspetto di un fortilizio: un unico ingresso, fianchi con feritoie, corte centrale, con pozzo o cisterna, magazzini, abitazioni dei contadini, stalle, ambienti di lavoro. Le mutate condizioni e, soprattutto, l’arrivo degli inglesi, portarono, nella seconda metà del XVII secolo, alla trasformazione dei bagli in residenze estive, o in aziende specializzate nella vitivinicoltura.

Ciullo (o Cielo) d’Alcamo ha immortalato la sua città componendo, a metà del XII secolo, versi fra i più antichi della letteratura italiana. Oggi questo importante centro onora la propria vocazione enologica ospitando una Cantina della vite e del vino, con 40 varietà autoctone e alloctone coltivate in 22 campi sperimentali in tutta la Sicilia.

Sulle pendici del monte Barbaro sorge il peristilio del tempio di Segesta, e, su un colle di fronte, il teatro si apre verso la valle: sono i resti straordinari dell’antica città degli Elimi, popolo composito, misto di Sicani e di immigrati, di costumi greci, che faceva risalire le proprie origini a fuggiaschi da Troia. Forse per questa affinità, la città fu tra le più sollecite alleate di Roma nella prima guerra punica. Distrutta da Vandali e Saraceni, vide ridotti in macerie i suoi monumenti da un terremoto in età bizantina.

La DOC Alcamo. Il territorio della Strada coincide con quello della Doc Alcamo. Bianco, bianco spumante e vendemmia tardiva: Catarratti, non meno del 60%; Ansonica o Inzolia, Grillo, Grecanico, Chardonnay, Muller Thurgau e Sauvignon, da soli o congiuntamente, fino ad un massimo del 40%. Classico: Catarratto bianco comune e/o catarratto bianco lucido non meno dell'80%; la specificazione "classico" non può essere abbinata ad alcuna altra menzione. Rosato e rosato spumante. Rosso, rosso novello e rosso riserva. Il Bianco Alcamo Classico. Vitigni: Catarratto Comune, Catarratto Lucido, Damaschino, Grecanico, Trebbiano Toscano. Vini Doc: Alcamo. Alcamo: zona di produzione della Doc Alcamo, nota soprattutto per il Bianco, prodotto da uve catarratto con aggiunta di altr se uve bianche. E' questo il vino bianco più diffuso della Sicilia, perché concorre negli uvaggi per la produzione di altri vini, tra i quali il Marsala, e costituisce la materia prima del vermut. Si abbina bene ad antipasti e piatti di pesce. La Doc prevede numerose tipologie: Classico, Spumante, Vendemmia Tardiva, Catarratto, Ansonica o Inzolia, Grillo, Grecanico, Chardonnay, Muller-Thurgau, Sauvignon, Rosato, Rosato Spumante, Rosso, Novello, Riserva, Calabrese e Nero d'Avola, Sauvignon, Merlot, Syrah.

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