Varietà: 298 CHARDONNAY - Data di ammissione al Registro: 24/10/1978 - Gazzetta ufficiale: G.U. 323 - 18/11/1978
Il vitigno Chardonnay, a bacca bianca, viene coltivato nelle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto.
Le sue origini secondo molti non sono mai state chiare, secondo alcuni studiosi ha origini mediorientali, secondo altri nasce da un incrocio spontaneo da una vite pre-addomesticata ed un vitigno illiro, ovvero proveniente da quella zona che oggi corrisponde a Slovenia, Croazia, Bosnia, Montenegro e Albania. Le ipotesi più accreditate reclamano un vitigno originario dell'omonimo comune francese di Chardonnay, in Borgogna.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, intera, ondulata e liscia.
- Grappolo: medio-piccolo, compatto a forma cilindrico-conica, con a volte due ali poco pronunciate.
- Acino: piccolo, sferoide
- Buccia: sottile e pruinosa, di colore verde-giallo.
- Denominazioni vinificate in Sicilia
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dalle uve di Chardonnay si possono ottenere vini fermi, frizzanti o spumanti, con elevata gradazione alcolica e buona acidità. Alla vista il vino presenta un colore giallo paglierino non particolarmente carico; all'olfatto è caratteristico, delicato e fruttato (frutta tropicale, ananas e banana in particolare), e al palato esprime piacevole freschezza e sapidità. Sentori di frutta secca indicheranno il percorso evolutivo del vino, che potrà offrire sensazioni gusto-olfattive più armoniche.
- Vini prodotti (in tutto o in parte) con Uve Chardonnay
- Case Vinicole
Varietà: 062 CILIEGIOLO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Ciliegiolo, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto.
Il Ciliegiolo è un vitigno introdotto in Italia intorno al 1870 dalla Spagna, ecco perchè viene chiamato anche con il sinonimo "Ciliegiolo di Spagna". La sua origine è molto incerta, ci sono alcune teorie riguardanti il suo passato, quando si pensava che il Ciliegiolo fosse un sinonimo dell’Aleatico. In seguito, però, la teoria si rivelò errata, infatti altre vecchie ipotesi danno il Ciliegiolo come antenato del Sangiovese, oppure, che sia un vitigno di origini Etrusche. Studi recenti indicano, inoltre, il Ciliegiolo quale fratello dell’Aglianicone, vitigno autoctono della Campania.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media o grande, pentagonale, trilobata o pentalobata.
- Grappolo: grosso, semi-compatto o compatto, allungato, cilindrico, piramidale, alato.
- Acino: medio-grosso, arrotondato.
- Buccia: di medio spessore, di colore nero-violaceo, ricca di pruina.
- Denominazioni vinificate in Sicilia
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Vinificato in purezza il vitigno Ciliegiolo dà un vino dal tipico colore rosso rubino intenso con sfumature violacee, piuttosto alcolico, elegante e di buon corpo. Al naso colpisce l’ampiezza e dolcezza della sensazione fruttata che, con la maturazione del vino, evolve verso aromi di marasca, prugna e confettura di frutti di bosco e sottobosco.
Varietà: 068 CORINTO NERO - Data di ammissione al Registro: 1/03/1971 - Gazzetta ufficiale: G.U. 91 - 13/04/1971
Il vitigno Corinto nero, a bacca nera, viene coltivato nella regione Sicilia.
Il Corinto Nero, come suggerisce il nome, è un vitigno originario della Grecia, ma è ormai diffuso in molte regioni europee, Grecia (dove è conosciuto come Patras Currant o Kourenti) e Turchia in particolare. In Francia viene chiamato Marine noir. E' un vitigno molto antico, già menzionato dal Gallo nel 1595, che a sua volta cita Plinio il Vecchio che aveva fatto riferimento al Corinto nero come "Uva Marina nera". In seguito il Molon (1906) lo riporta col nome di "Passerina nera".
Esistono anche due altre varietà, il Corinto bianco e il Corinto rosa, meno diffuse e che non hanno però parentele col Corinto nero, se non, presumibilmente, l'origine Greca. Nella zona del Reggiano viene chiamato "Tarmarina".
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: medio-piccola, pentagonale, tri o pentalobata
- Grappolo: medio-piccolo, conico, allungato, a volte con una o due ali, spargolo
- Acino: piccolo o piccolissimo, sferoidale
- Buccia: molto pruinosa, tenera, di colore rosso-violetto
- Denominazioni vinificate in Sicilia
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Il vitigno Corinto nero dà un vino rosso rubino tenue. Al naso è intenso, fruttato con note di prugna e speziato, con decisi sentori di pepe nero. Al palato è fresco, giustamente tannico, persistente.
Varietà: 072 DAMASCHINO - Data di ammissione al Registro: 22/03/1971 - Gazzetta ufficiale: G.U. 98 - 24/04/1971
Il vitigno Damaschino, a bacca bianca, viene coltivato nella regione Sicilia.
Il nome Damaschino lascerebbe pensare ad una provenienza dalla città di Damasco ed un suo eventuale arrivo in Sicilia durante la dominazione araba. Questa ipotesi non ha però trovato nessuna conferma bibliografica. Brevi citazioni di questo vitigno si hanno solo nel 1868 ad opera del Mendola e nel Bollettino Ampelografico del 1885. Nell'agro Marsalese il Damaschino venne utilizzato nella ricostruzione post-fillosserica dei vigneti per la forte domanda di vini bianchi da pesce. Successivamente venne sostituito dal Catarratto per la sua maggiore resistenza alla peronospora ed al marciume (Paulsen. 1934). Oggi è la provincia di Trapani (l'agro marsalese in particolare) la zona in cui lo si coltiva maggiormente.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: grande o molto grante, orbicolare, a volte reniforme o cuneiforme, con 5, 7, 9 o 11 lobi
- Grappolo: grande o molto grande, piramidale o conico-piramidale, alato, solitamente compatto
- Acino: medio o medio-grande, sferoidale
- Buccia: pruinosa, poco consistente, di colore giallo verdastro con chiazze brune nelle parti più esposte al sole
- Denominazioni vinificate in Sicilia
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Damaschino si ottiene un vino di colore giallo paglierino, scarso di alcool, di profumo gradevole, fine, di pronto consumo. A volte può essere insipido e disarmonico. Non adatto all'invecchiamento.