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SERRAPETRONA DOC

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 18.08.2004, G.U. 205 del 01.09.2004

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 12.07.2013


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Serrapetrona D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Serrapetrona” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  • Serrapetrona

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Serrapetrona

 

  • Serrapetrona (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Vernaccia Nera
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Macerata.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, più o meno intenso, odore caratteristico, delicato, dal sapore armonico, gradevolmente asciutto.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Serrapetrona

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Serrapetrona si estende sul territorio collinare maceratere, adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Serrapetrona è localizzata in:

  • provincia di Macerata e comprende il territorio dei comuni di Serrapetrona e, in parte, il territorio dei comuni di Belforte del Chienti e San Severino Marche.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Serrapetrona

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Serrapetrona prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Serrapetrona non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Il vino DOC Serrapetrona deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 10 mesi.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Serrapetrona è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Serrapetrona

Con l’utilizzo della DOC Serrapetrona i Produttori Vinicoli Marchigiani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Serrapetrona

Dolci di pasta lievitata, macedonie di frutta.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Serrapetrona

Il territorio delimitato con al centro il paese di Serrapetrona subisce nel periodo medioevale tutte le vicende del Comune di Camerino e della Signoria dei “Da Varano”, che nomina il Podestà di Serra, e regola i rapporti tra questa e la Chiesa romana.

Già nel 1132 c’è il primo riferimento al nome del paese dettato dalla dominazione longobarda e lo stemma comunale riporta tra l’altro una vite con grappoli. Dopo l’unità d’Italia si avviano iniziative per lo sviluppo dell’attività agricola e per il sostentamento delle popolazioni.

Nel 1872 Serrapetrona si distingue alla prima esposizione e fiera enologica del circondario di Camerino. Pur esistendo citazioni sulla viticoltura e sulla sua trasformazione in vino fin dal secolo XV, non compare ancora la parola “Vernaccia”. Questa può spiegarsi con il lungo stagionamento dei grappoli prima della pigiatura e della successiva fermentazione che rende degustabile il vino non prima della primavera (dal latino “ver”).

Nel 1562 la coltivazione della vite nella provincia di Camerino si distingueva per qualità e quantità;cosi riferiscono le cronache del tempo. Ne da riscontro la lettura della fonte di natura fiscale – Libri dei focolari – che riportano dati sulla produzione di vino nel territorio camerte che per Serrapetrona sono le località di Borgiano e Castel San Venanzo.

Date le specifiche condizioni ambientali il territorio, sotto l’influenza camerte, produce più vino che grano e ciò è dovuto al riflusso di tradizioni colturali, di mentalità, di prestigio e di organizzazione ed evoluzione sociale.

Con la fine della seconda guerra mondiale il Comune di Serrapetrona subisce il fenomeno dell’emigrazione e dell’abbandono delle zone rurali. Tuttavia la “Vernaccia nera” dona vita industriale al territorio.

Questa DOC ha ottenuto il riconoscimento a seguito del passaggio a DOCG della “Vernaccia di Serrapetrona” e si distingueva da quest’ultima per la tecnica di vinificazione che è la classica “in rosso” con la produzione finale di un vino fermo e secco.

La vinificazione della vernaccia risale al XV secolo. Nel 1876 l’allora Ministero dell’Agricoltura pubblicò il “Bollettino Ampelografico” che dichiarava la Vernaccia “prima delle uve colorate per fornire eccellenti vini da pasto”.

Ancora nel 1893 l’Annuario Generale per la Viticoltura e l’Enologia descrive le uve da vino rosso e cita la Vernaccia così esprimendosi: “diamo il primo posto a questo vitigno……perché è uno dei vitigni caratteristici della regione marchigiana…….sia per usarne come correttivo di altri mosti e sia per farne base di un tipo di vino da pasto apprezzabile in Italia e all’estero”.

Il Vino DOC Serrapetrona ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 18 agosto 2004.

SAN GINESIO DOC

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 25.07.2007, G.U. 180 del 04.08.2007 

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 06.11.2013


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino San Ginesio D.O.C.

La denominazione di origine controllata “San Ginesio” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso
  2. Spumante, nelle versioni Secco e Dolce

1. Tipologie e Uve del Vino DOC San Ginesio

 

  • San Ginesio Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 50% Vitigno Sangiovese
  • =< 35% Vitigni Vernaccia Nera, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Ciliegiolo, da soli o congiuntamente.
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Marche.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino di buona struttura, colore rosso rubino più o meno intenso, odore caratteristico, delicato, sapore armonico, gradevolmente asciutto.

  • San Ginesio Spumante (Vino Rosso Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut /Doux
  • => 85% Vitigno Vernaccia Nera
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Marche.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso Spumante di buona struttura, dalla spuma fine e persistente, colore rosso rubino con riflessi da violacei a granati, odore caratteristico, fruttato e sapore caratteristico da secco a dolce con fondo gradevolmente amarognolo nella versione secco.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC San Ginesio

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC San Ginesio si estende su un’area collinare non molto estesa, delimitata dalla riva destra del fiume Chienti, dalla catena dei Monti Sibillini e dal fiume Fiastra ed è posta ad una distanza dal mare compresa tra i 25 e i 50 km. Il territorio, adeguatamente ventilato e luminoso, favorisce l'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC San Ginesio è localizzata in:

  • provincia di Macerata e comprende il territorio dei comuni di San Ginesio, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, Ripe San Ginesio, Gualdo, Colmurano, Sant'Angelo in Pontano e Loro Piceno.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC San Ginesio

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC San Ginesio prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC San Ginesio non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC San Ginesio Rosso è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC San Ginesio

Con l’utilizzo della DOC San Ginesio i Produttori Vinicoli Marchigiani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC San Ginesio

Primi conditi con sugo di carne, piatti a base di salsiccia e funghi.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC San Ginesio

L’interazione esistente tra i fattori ambientali e le peculiari caratteristiche qualitative dei vini DOC “San Ginesio” è attestata da numerosi documenti riferiti alla millenaria storia vitivinicola del relativo territorio, che va dall’epoca romana, al medioevo, fino ai giorni nostri.

In tali documenti è testimoniato come i saperi delle persone operanti in questo particolare territorio vitivinicolo, nel corso dei secoli, siano stati tramandati alle generazioni successive che li hanno elaborati e affinati: le tradizionali tecniche di coltivazione della vite e di vinificazione delle uve sono state oggetto di continuo miglioramento, attingendo anche alle nuove conoscenze derivanti dal progresso scientifico e tecnologico.

Il Vino DOC San Ginesio ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 25 luglio 2007.


ROSSO PICENO DOC

Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 11.08.1968, G.U. 245 del 26.09.1968

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche - in GU n.36 del 13.02.2024 


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Rosso Piceno (o Piceno) D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Rosso Piceno (o Piceno)” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso Piceno
  2. Rosso Piceno Novello
  3. Rosso Piceno Superiore
  4. Rosso Piceno Sangiovese

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Rosso Piceno

 

  • Rosso Piceno (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • >< 30-85% Vitigno Montepulciano
  • >< 15-50% Vitigno Sangiovese
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Marche.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal Colore rosso rubino più o meno intenso; Odore caratteristico, delicato; Sapore armonico, gradevolmente asciutto.

  • Rosso Piceno Novello (Vino Rosso Novello)
  • Versioni: Secco
  • >< 30-85% Vitigno Montepulciano
  • >< 15-50% Vitigno Sangiovese
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Marche.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Novello dal Colore rosso rubino; Odore fragrante, fine, caratteristico; Sapore asciutto, armonico, vellutato.

  • Rosso Piceno Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • >< 30-85% Vitigno Montepulciano
  • >< 15-50% Vitigno Sangiovese
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Marche.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal Colore rosso rubino talvolta tendente al granato con l'invecchiamento; Odore gradevole, complesso, leggermente etereo; Sapore sapido, armonico, gradevolmente asciutto.

  • Rosso Piceno Sangiovese (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Sangiovese
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Marche.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal Colore rosso rubino, più o meno intenso; Odore caratteristico, delicato; Sapore armonico, gradevolmente asciutto.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Rosso Piceno

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Rosso Piceno si estende sulla parte del territorio delle Marche che ha come confine nord il decorso del fiume Metauro, per le province di Pesaro ed Ancona, ed a sud il fiume Tronto che è confine con la regione Abruzzo. Il territorio adeguatamente ventilato e luminoso consente l'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Rosso Piceno è localizzata in:

  • provincia di Ancona e comprende il territorio di tutti i comuni delle provincia ad esclusione dei comuni di Ancona, Camerano, Numana, Sirolo, Osimo, Offagna Castelfidardo);
  • provincia di Macerata e comprende il territorio dei comuni di tutta la provincia;
  • provincia di Fermo e comprende il territorio dei comuni di tutta la provincia;
  • provincia di Ascoli Piceno e comprende il territorio dei comuni di tutta la provincia.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Rosso Piceno

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Rosso Piceno prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Rosso Piceno non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Il vino DOC Rosso Piceno Superiore deve essere sottoposto ad invecchiamento per circa 12 mesi e, comunque, immesso sul mercato non prima del 1° novembre dell'anno successivo alla vendemmia.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Rosso Piceno è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, soltanto se trattasi di bottiglie o contenitori di capacità non superiore a 3 litri.

4. Produttori di Vino DOC Rosso Piceno

Con l’utilizzo della DOC Rosso Piceno i Produttori Vinicoli Marchigiani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Rosso Piceno

Primi con sughi a base di carne, carni rosse e bianche alla brace e aromatizzate con aglio, rosmarino e tartufo, bolliti misti, fritti di carne.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Rosso Piceno

A partire dal X sec A.C. si hanno tracce sicure di viticoltura e di vinificazione nell’area del Rosso Piceno DOC, importate dai coloni greci ai quali si deve la fondazione della città di Ancona.

Nello stesso periodo anche l’azione degli Etruschi fu molto importante per la trasmissione delle prime nozioni tecniche della coltivazione della vite e delle tecniche enologiche, che si diffusero, data la vicinanza, nel territorio marchigiano dove erano istallati i Piceni.

Il dominio dei Romani con la loro relativa legislazione fu presente nelle Marche a partire dal 295 A.C. Plinio descrive oltre ai traffici marittimi di tutto il Piceno le varietà di viti coltivate a suo tempo e i relativi vini che se ne ricavavano. Altri autori romani come Apicio trattano della viticoltura nel territorio.

Nel Medioevo, venne reintrodotta la vite e si registra l’avvio della coltivazione in vigneti specializzati da parte dei monaci presenti nelle tante abbazie; sebbene una rinascita dell’attività agricola intesa non più come ricerca di una pura sussistenza, bensì come conduzione economica del bene della terra, in cui sono comprese la gestione delle vigne e la preparazione del vino.

Nell’età dei Comuni anche nell’area del Rosso Piceno, il miglioramento delle condizioni di vita coinvolge tutti gli strati sociali, ed il vino non è più solo bevanda liturgica ma se ne diffonde l’uso in diverse comunità di persone.

Nel sec. XIX l’arrivo di malattie e dei parassiti della vite (Oidio, Peronospora e Fillossera) misero in seria difficoltà i viticoltori che, vedevano le loro coltivazioni distrutte. I rimedi finalmente trovati per le stesse e la diffusione della conduzione mezzadrile, che univa in un contratto il capitale ed il lavoro permisero la ricostruzione della vitivinicoltura nelle Marche, attraverso la coltura promiscua, che manteneva in vita una certa attività enologica nell’azienda.

L’intervento comunitario negli anni 60- 70 consentì la ristrutturazione vitivinicola dell’area fino ai nostri giorni.

Il Vino DOC Rosso Piceno ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 11 agosto 1969.

ROSSO CONERO DOC

Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 21.07.1967, G.U. 210 del 22.08.1967

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche riportate in G.U. n. 91 del 19.04.2022  


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Rosso Conero D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Rosso Conero” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  • Rosso Conero

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Rosso Conero

 

  • Rosso Conero (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Montepulciano
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Marche.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, odore gradevole, vinoso e sapore sapido, armonico, asciutto, ricco di corpo.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Rosso Conero

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Rosso Conero si estende sulle pendici del monte Conero che si erge sul mare Adriatico e le colline che discendono dallo stesso verso l’entroterra, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Rosso Conero è localizzata in:

  • provincia di Ancona e comprende il territorio dei comuni di Ancona, Offagna, Camerano, Sirolo, Numana e, in parte, il territorio dei comuni di Castelfidardo e Osimo.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Rosso Conero

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Rosso Conero prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Rosso Conero non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Rosso Conero è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

Persistenza aromatica e grande fruttato al palato sono le principali caratteristiche del vino Rosso Conero. Il colore è rubino intenso dalle sfumature violacee in età giovane e passa a toni più maturi, granati ed aranciati con il passare dell’affinamento, che può protrarsi anche oltre i 10 anni.

La pungente tannicità che si avverte se consumato entro il primo anno si sposta ad una piacevole morbidezza con il passare del tempo.

Strutturato e corposo, il Rosso Conero si fa notare per la sua iniziale vinosità che volge alla frutta, quasi confettura, con il trascorrere degli anni. Secco, asciutto e complesso, ha una grande sensazione pseudo-calorica dovuta alla bassa resa per ettaro delle uve, alla conformazione del terreno unita e all’esclusivo microclima presente nel promontorio del Conero.


4. Produttori di Vino DOC Rosso Conero

Con l’utilizzo della DOC Rosso Conero i Produttori Vinicoli Marchigiani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Rosso Conero

Primi piatti di pasta ripiena (tortellini, agnolotti, ravioli), conditi con salse rosse, anche di carne, stoccafisso all'anconetana.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Rosso Conero

L’area anconetana è stata influenzata dai Dori e dalla civiltà dorica, in quanto fondarono la città di Ancona. E proprio i coloni greci 10 secoli a.C. hanno lasciato tracce sicure di viticoltura e di vinificazione. Altrettanto si può dire per gli Etruschi ai quali si possono attribuire le prime nozioni tecniche di coltivazione della vite e di elaborazione enologica, che si diffusero anche nel territorio marchigiano dov’erano installati i Piceni.

Che i Piceni conoscessero l’uva e il vino è dimostrato dal ritrovamento archeologico di circa 200 vinaccioli di Vitis Vinifera in una tomba in quel di Matelica del VII sec. a.c.. L’influenza di Roma consentì a Plinio di descrivere un centinaio di varietà di viti coltivate nell’area Picena al suo tempo e di dire “sul mare Adriatico si può citare, fra gli altri, il vino “Pretoriano” prodotto nella zona di Ancona”.

E, ancora, Apicio Marco Gavio, personaggio romano di arte culinaria, ricorda un vino “anconetanum”, rosso e piuttosto corposo.

La presenza nel territorio di numerose aziende agricole con una lunga tradizione vitivinicola e le residenze storiche costruite negli scorsi secoli destinando il piano terra alla trasformazione vinicola hanno permesso la produzione di vini rossi che hanno affrontato il mercato con notevoli successi anche nelle competizioni di alto livello.

Produttori illuminati e cantine, anche di interesse architettonico, diedero avvio alla denominazione di origine con il rinnovo e l’espansione dei vigneti negli anni ‘60 confermando al vitigno Montepulciano la massima espressione del legame tra uve, vino e territorio e che qui esalta le sue migliori caratteristiche.

Il Vino DOC Rosso Conero ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 21 luglio 1967.

Oltre 300 buyers, tra Importatori, Grossisti e Distributori in 70 paesi del mondo, sono le collaborazioni attive di Assovini.it

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