Varietà: 248 UVA RARA - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Uva Rara, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Lombardia e Piemonte.
L'Uva Rara è un vitigno di origine remota, piuttosto diffuso sia in Piemonte sia in Lombardia (così diffuso da non giustificare in buona sostanza il nome). L'Uva Rara fa parte di un trittico di Vitigni che, insieme, danno origine a un tale intreccio di sinonimie, vere, presunte o false, da confondere facilmente le idee. Nel Novarese, Vercellese e Pavese (tre delle aree di maggiore diffusione) è chiamata localmente Bonarda, ma occorre anche fare attenzione alla variante Croatina, vitigno sì a sè stante dell'Oltrepò Pavese e dei Colli Piacentini (oltre che di diverse aree del Piemonte), ma spesso indicato come Uva Rara.
Le prime testimonianze certe della presenza dell'Uva Rara in Piemonte e Lombardia risalgono al IX secolo. Il Di Rovasenda (1877) identifica il Bonarda di Gattinara con l'Uva Rara di Voghera. Il Molon (1906) non ci aiuta molto di più, descrivendo il Bonarda e dandoci come sinonimo Uva Rara.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: grande, pentagonale con lobo mediano frequentemente allungato, quinquelobata, eptalobata o ennalobata
- Grappolo: medio o medio-piccolo, conico, piuttosto corto e molto spargolo
- Acino: medio, sferico o leggermente appiattito
- Buccia: pruinosa di colore blu scuro
- Denominazioni vinificate in Piemonte
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Uva Rara si ottiene un vino dal colore rosso rubino dai riflessi violacei, un profumo particolare e, pur in assenza di tannicità, un retrogusto amarognolo tipico. In provincia di Pavia è utilizzata in purezza o in uvaggio alla produzione di rossi (un tempo anche di rosati) di pronta beva, fermi o frizzanti. L'Uva Rara è considerata eccellente uva da mensa per l'elevato contenuto zuccherino e la moderata acidità.
Varietà: 264 VESPOLINA - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Vespolina, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Lombardia e Piemonte.
La Vespolina è un vitigno coltivato fin dal XVIII secolo in provincia di Novara. E' conosciuto anche con il nome latino "vitis vinifera circumpadana", che comprende tutte le tipologie definite ughetta nelle valli vercellesi, novaresi, alessandrine e dell'Oltrepò Pavese.
Il vitigno Vespolina è utilizzato esclusivamente per la vinificazione, raramente in purezza, più spesso in abbinamento ad altre varietà quali Barbera, Croatina e, in misura minore, con lo Spanna o con la Freisa.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: piccola o medio-piccola, pentagonale o cuneiforme, quinquelobata o eptalobata.
- Grappolo: medio, cilindrico o conico, allungato, mediamente compatto, spesso alato, con ala piuttosto allungata e sviluppata.
- Acino: medio, ellissoidale regolare.
- Buccia: pruinosa, piuttosto sottile e poco consistente, di colore blu-nero.
- Denominazioni vinificate in Piemonte
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dalla vinificazione in purezza delle uve Vespolina si ottiene un vino dal colore rosso rubino vivo, profumato con sentori di fiori e spezie, di corpo leggero ma piuttosto amabile.